sabato 24 gennaio 2009

Fenice, o dell'Immortalità

Qualche settimana fa ho contribuito con un piccolo intervento in un forum su Saint Seiya a riguardo dell'araba Fenice (dove sia nessun lo dice), e della sua costellazione omonima. Siccome mi è piaciuto ve lo ripropongo. "La prima fenice di cui si abbia conoscenza è il bennu egiziano dell’antica città di Eliopoli. Si racconta che questo uccello mitico, dalle sembianze di un airone, fosse nato dalle fiamme di un albero sacro nel tempio di Ra, intonando un soave e dolcissimo canto al dio Sole. In seguito divenne quasi un attributo dello stesso Osiride, il dio che moriva e rinasceva. Da queste prime immagini i Greci e i Romani trassero ispirazione per la fenice vera e propria, la cui immagine a noi più tradizionale venne definitivamente stabilita nel II secolo dopo Cristo. Secondo il mito più famoso, la fenice, uccello solitario dalla lunghissima vita, allo scoccare dei cinquecento anni di età, torna dall’Arabia, o in alcuni casi dall’India, in Egitto dove raccoglie ramoscelli di incenso, cannella, e altre spezie, ne fa un nido a forma di uovo, e lo pone sopra una palma. Vi entra e lascia che siano i raggi del sole a incendiarlo. In un’altra versione crea una pira con rami di mirra e cassia, sempre aromatizzati con spezie di varia natura, sopra un altare, vi si adagia e il fuoco si accende da solo, bruciandola. Quale che sia la storia il giorno seguente, dalle sue ceneri, esce un piccolo verme, o un piccolo uovo che, in poco più di due giorni, cresce e diventa una fenice grande come la precedente. Vola sopra la città di Eliopoli, e se ne torna in Arabia, dove passa la sua vita in solitudine. Viene descritta da Plinio il Vecchio come un uccello grande quanto un’aquila, con un bagliore dorato intorno al collo, porpora nel resto del corpo, con penne rosa che spiccano sulla coda azzurra, la gola ornata di creste e un ciuffo di piume sulla testa. Nel Medioevo divenne poi simbolo della resurrezione. Esistono altre “fenici”, come l’uccello di fuoco cinese, Ho-neaou, che trovò posto fra le costellazioni dell’astronomia dell’Estremo Oriente.
La costellazione moderna nasce invece alla fine del XVI secolo, occupando una zona di cielo dove gli Arabi avevano visto una barca ormeggiata sull’Eridano, il fiume celeste, immagine poi trasformata in un’aquila o un grifone, prima di venir codificata come l’Araba fenice. Venne creata dai navigatori olandesi Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman, e ripresa da Johann Bayer nella sua opera Uranometria del 1603. E' una debole costellazione meridionale, invisibile dall'Italia, la cui stella principale, α Phoenicis, detta Ankaa, nome che significa in arabo "Fenice", ha una magnitudine apparente di 2,39."
Per finire ecco una fenice che piace al sottoscritto:

5 commenti:

Moon's Gift ha detto...

è la fede degli amanti come araba fenice , che ci sia lo dicon tanti
dove sia nessun lo dice.

Non so a chi sia imputabile tale frase, credo Lorenzo il magnifico ma non ne sono sicuro :)


A quando il Post su Pisces?
Guarda che poi se ne ha a male.... :) :) :)

Aranor ha detto...

Io ne ho vista una piccola piccola, ha ammazzato un drago verde...

Matteo ha detto...

Allora la frase non è del Magnifico ma del Metastasio.
Pisces arriverà arriverà... ora è a coltivare altre cultivar :P
Per la piccola fenice... io ne conobbi una più grande che era la mamma adottiva di Elkrakrepokré, per gli amici El ;)

Aranor ha detto...

Sai che dalla descrizione fisica la fenice originale mi sembra tanto il cosmopavone di Ravnica?

Matteo ha detto...

Beh molto probabilmente perché entrambi sono ricalcati su aironi/gru dai mille colori. Poi dipende, ho cercato parecchie illustrazioni della fenice, in Oriente di solito è completamente azzurra. In Saint Seiya è di fuoco, ma non sembra un'aquila nella testa, né un airone sicuramente.
Nelle immagini storiche da airone diventa un rapace, però rimangono sempre le piume di più colori. Nel fantasy odierno si tende a tratteggiarla rossa, con un viso da uccello del paradiso, o cose così.