sabato 31 gennaio 2009

Girovaghi e Malie

Riallacciamo i fili del racconto...
particolari prima dimenticati potrebbero risultare decisivi...
Bearburg, piccola città sulla via per Něpoca, vi risiedono artigiani, manovali e commercianti. Fondi e denari sono arrivati per patrocinare la costruzione di nuovi edifici, cantieri sono sorti alla periferia dell'insediamento. I personaggi più illustri si sono, come dire, accaparrati le offerte migliori. Qualcuno insinua che anche importanti figure spirituali, come Ben Bashir, primo sacerdote di Femlan, pubblicamente sempre così contenuto, vi sia volato sopra come le mosche sulla carne marcia... avido come tutti gli altri... ma potrebbero essere solo voci, messe in giro da chi è invidioso del successo religioso del collega... in questo clima arrivano in città le carovane dei girovaghi del Maestro e della Strega, per citarne le personalità più autorevoli, ma dir di loro in questi termini è a dir poco fuorviante... Vogliono portare un po' di buon umore, o solo passare un po' di tempo senza far niente. Questo dicono. Invitano i cittadini ai loro spettacoli, ma non riscuotono gran successo. C'è diffidenza, i girovaghi dormono quando gli pare, non lavorano in maniera rispettabile. Qualche furto e sono subito additati come gli unici possibili responsabili... ma nonostante tutto non se ne vogliono andare e rimangono accampati nella campagna circostante.

Torniamo a noi, i nostri eroi, la prima notte in città, assistono al ritrovamento del corpo di un capo manovale, Henry Tot, c'è la moglie Irma, a terra accanto al corpo del marito, urla, si dispera. E' coperta di sangue. Qualche lupo, qualche cane selvatico forse, ha mutilato il compagno... così a una prima occhiata. Ma non è vero. Intanto la folla è adirata, e un gruppetto di giovani sui diciotto anni, a prima occhiata, pare aizzarla ancora di più. Vengono però messi a tacere dai discorsi dei grandi, del borgomastro Mathias Bervin, del capo delle guardie Karligins e del chierico Ben Bashir. Ora che ci sono degli avventurieri in città, saranno pagati questi ultimi per le indagini. Anche la sacerdotessa di Lyrian, Samantha, e il chierico di Thamnis, Misha Gregorich, sono d'accordo. S'intende che la Milizia di Thamnis darà una mano nel mantenere l'ordine in città, ovviamente.
Thuban, in disparte, ha confabulato con il gruppetto irridente, capitanato dal biondo Kurt Lancaster. "Dobbiamo ribellarci, distruggerli tutti, i girovaghi sono la causa... come possono in città permettergli di continuare a brindare allegramente?". Thuban li invita alla prudenza, per compiere i loro piani, e alle arti dell'anonimato. Sente di essere entrato in contatto cono loro. Nei loro occhi una luce rossa e ferina appare per un istante, all'idea di una distruzione senza freni. Ma è un attimo. Forse è solo l'immaginazione di Thuban. Appuntamento al giorno dopo per gli sviluppi...
Samantha, esaminando il corpo con attenzione, scopre che i morsi di lupo sono finti. Cioè, i morsi sono umani, camuffati poi sul cadavere da morsi di lupo, per trarre in inganno chi non fosse esperto di ferite e medicine. Questo è un aiuto prezioso, o almeno sembrerebbe. Poi si dilunga in ulteriori frecciatine al chierico Ben Bashir. "Sa dove esternare i propri istinti passionali, fidatevi. Per questo è molto amato in città". Acrosen si ricorda di un antico canto, forse c'era un culto a Isserthac, il dio del bestie e della ferinità, in quelle valli, ma non ne sa i particolari. Ma sono leggende comuni a ogni luogo un tempo selvaggio e disabitato.
Nel contempo i ragazzetti hanno bruciato una carovana dei girovaghi, c'è trambusto all'accampamento. Ma nel caos generale la fanno franca. Tanto più che essendo girovaghi e stranieri, i nomadi godono anche di meno diritti, e minore protezione. Quindi nessuno si avvia ad aiutarli. La carovana brucia, e qualcuno ci balla intorno.
Al mattino i nostri si recano al cantiere, e scoprono in una cantina, il luogo del rituale (perché proprio di morte rituale pare si tratti). Thuban avverte una forte energia maligna, ferina e primitiva. Poi Iacob riconsacra tutto, benedice per allontanare l'eco del male primordiale, ed è la pace. Ancora, pare che ogni luogo o persona trasudi di ferinità...

Meladra, in ricognizione all'accampamento dei girovaghi li osserva per un bel po', memorizzando qualche soprannome, che i nomi veri non li usano più, se mai li hanno avuti. Visto che in città pretenderanno che i girovaghi siano stati almeno interrogati a riguardo, mentre erano a caccia di indizi, il gruppo si avventura nell'accampamento. Sono ormai le prime ore del pomeriggio.
E' una specie di società alternativa, senza regole apparenti. Ognuno fa quel che vuole, c'è anche chi si concede ai piaceri dell'amore senza chiudere le tende. Thuban nota una vecchietta che lava in una tinozza un ragazzino rachitico e deforme. Iacob e Andrej invece una giovane bellissima, con occhiali a lenti annerite, su un cavallo bianco. Tutto il gruppo è bloccato dai saltelli acrobatici di un girovago, che si presenta come il Gatto. "La bella fanciulla è Stella, e se cercate il Maestro potete fare un giro, ora è alla ronda delle carovane, forse dal Gobbo". Nel mentre Stella col suo cavallo bianco sale una rampa e si getta nel vuoto. Splash. "Tranquilli" rassicura "E' il suo numero, colpisce molto i paesani" e con un altro paio di acrobazie, prese due monete d'oro e invitato tutto il gruppo allo spettacolo del giorno dopo, se ne va. Andrej e Iacob decidono di conoscere Stella. Tanto per parlare con il Maestro non c'è bisogno di esser tutti. La raggiungono, è nella sua carovana. Si sta sciugando. Lei si volta, non può coprire insieme le sue nudità e sistemarsi gli occhiali. Ci prova, ma gli occhiali cadono. E' un istante, occhi profondi e alieni incrociano quelli dei due avventurieri. Un attimo ed è amore. Ma così tanto e così repentinamente che quando Thuban li raggiunge sono già a litigarsi per Stella. A Thuban questa cosa non convince, ma non ha tempo di supporre niente. Stella si scusa ma li spinge fuori dalla sua carovana. Quindi affranti raggiungono il resto del gruppo dal Gobbo. Costui è un pagliaccio, e sta deliziando il Maestro e gli altri della compagnia. Poi finito lo spettacolino, si strucca rivelando un orribile volto deforme, e un carattere triste e asociale. Che stranezze... il Maestro risponde a qualche domanda. Ma a modo suo. Costui è stato nominato "figura di rilievo" perché è l'incarnazione del fancazzismo. Non si preoccupa di niente, nemmeno che la gente di Bearburg possa assediarli e colpirli. "Alcuni di noi ballavano intorno alla carovana mentre bruciava stanotte" Le parolecsono inutili su lui. Sydex prova a carpirne segrete perle di saggezza. E' una perdita di tempo. Fortunatamente il gruppo capisce che è la Strega in realtà a tirare un po' avanti la baracca... la raggiungono, e Thuban scopre che è la vecchietta che lavava lo strano ragazzino. Costei vive leggendo le carte, è scontrosa, ma di quelle che con qualche moneta e qualche giusta domanda diventano amichevoli. Ah la vita... Andrej e Iacob non resistono, devono sapere chi sarà di loro a colpire il cuore di Stella. Anche Thuban vuole interrogare la vecchia. Ma le fa domande ben più dirette e pragmatiche. La vecchia è titubante, ha paura, visibilmente, di Thuban, al che a Thuban sovviene che forse, beh forse non è proprio una ciarlatana se è stata in grado di "notare" certe cose. Per Stella può solo dire che gli amici di Thuban non sono i primi a innamorarsi follemente di lei, che c'è di strano in questo? Quanto a Bearburg alcuni giorni prima lei ha predetto morte ai suoi abitanti. Le carte questo hanno previsto. Come anche incolumità per l'accampamento. Se però ora c'è davvero il pericolo di un attacco, perché il futuro può sempre cambiare, allora la Strega è disposta a pagare il gruppo perché faccia da sentinella. Doppio lavoro quindi, interessante. Ma alla fine avverte Thuban "Stai attento, particolarmente tu, stanotte".
Dopodiché chiude i battenti della carovana.

Gerbo, mentre dentro Thuban ancora parlava con la Strega, facendo il giro della costruzione semovibile, da un'assicella incrinata, scorge l'altro inquilino, il ragazzetto rachitico. Tiene un pupazzetto di pezza in mano, e, accortosi dell'halfling, lo fissa profondamente. Sorride. Gerbo si sente bene, felice, forte. Poi torna dagli altri. Riferisce. D'altra parte questi girovaghi son pieni di cose e gente strana, pare la raccattino apposta...

Tornati a Bearburg, con il sentore che i girovaghi nascondano sì dei segreti ma che non siano gli unici, si recano da Misha, al tempio di Thamnis, che assicura controlli vigili per conto della Milizia, e da Samantha, alla cappella di Lyrian. Ascultando una conversazione di Misha a un sottoposto, Gerbo scopre che qualcuno ha dato segni di irrequietezza fra le fila della Milizia. Le solite informazioni noiose...
Thuban è avvicinato da uno dei ragazzi della notte precedente che gli consegna due lasciapassare e due chiavi. "C'è una festa stasera, alla Fiamma Perenne, dopo le nove. Me li ha dati Kurt, vuole che tu, che hai sicuramente più esperienza e assi nella manica di tutti noi, vada con un tuo compagno, a renderti idea di quello che succede qui" Dubitando, Thuban ottiene di parlare direttamente con Kurt. "Pare che il fior fiore della città e anche qualche mercante di passaggio, si rechi spesso a questi incontri di divertimento per soli adulti. Ci vuole una maschera, un lasciapassare e una chiave". Loro li hanno ottenuti da colui che li fa, sotto compenso. Ma non si sbottona molto sui particolari. Nella notte loro poi faranno una sorpresa alla città, mentre ai girovaghi penseranno un'altra volta. Thuban è diffidente. I ragazzini potrebbero essere sinceri, nel volere che siano loro, che hanno anche accesso ad abilità magiche, a recarsi lì. Ma potrebbero venir manovrati da qualcuno, qualcuno anche non tangibile, come Thuban aveva avvertito la notte precedente.... e se fosse quindi una trappola?
Ma coi timori non si risolve niente, e Thuban promette di recarsi al festino. Per non dare nell'occhio il gruppo si divide: Thuban e Sydex andranno camuffati e mascherati alla locanda della Fiamma Perenne alla festa, mentre Zahira, con Gerbo nascosto nel suo prosperoso decolté, e Meladra accanto e invisibile, aspetteranno al piano terra dentro i locali aperti al pubblico. Arfuin accompagnerà invece Andrej e Iacob, e gli altri, in giro per la città, per tener d'occhio i possibili "casini" che Kurt aveva pronosticato, senza scendere nel dettaglio, e gettare anche un occhio sulla sicurezza della "dolce e amata Stella", ovvero dei girovaghi nell'insieme...
Così il piano viene messo in atto... e tutti prendono i propri posti prestabiliti.
Sydex e Thuban entrano in locanda, dove già Zahira si è messa, in disparte, a sorseggiare una tanica di birra. Vanno direttamente dal grosso buttafuori, ticcio e prevenuto. Mostrano il lasciapassare, la porta si apre.
Prima di entrare nel corridoio, e che la porta si chiuda dietro di lui, a Thuban sovvengono le parole della Strega "Stai attento", poi infilano la chiave, nella porta in fondo al corridoio.
"Prima di entrare, se dovessi impazzire, fermami" sussurra Thuban a Sydex, che lo guarda un po' stranito. E' solo un momento, la serratura gira e...

mercoledì 28 gennaio 2009

Ansie e Partite di Poker

Sono entrato nell'ansia da preesame, e dato che l'esame è Chimica Farmaceutica 1 la cosa è ancora più angosciante... formule, strutture si accavallano nella mia mente, che fa sempre più fatica a tenere tutto dentro. Sono proprio depresso... non vedo l'ora sia lunedì pomeriggio, sperando di aver dato questo esame... sono mesi che me lo porto dietro, vediamo di darci un taglio, o almeno provarci. Oggi ho visto che gli iscritti, me incluso, sono più di 8, quindi scatterà sicuro lo scrittino di selezione preorale, che mi terrorizza alquanto. Una decina di composti da disegnare a bruciapelo non è divertente, quando i composti sono decine e decine (non ho voluto contarli, e un motivo ci sarà).
Lasciando un attimo da parte le mie disperate memorie, posto per tutti il testo di una canzone di una giovanissima cantante, di origine italoamericana, nota come Lady GaGa (il nome d'arte è un omaggio ai Queen). Segue la mediamente nota "Just Dance", questa "Poker Face" che parla di partite a poker con i cuori dei ragazzi. Certo non brilla in originalità, ma siccome è musica pop ammiccante, da dancefloor va bene così, è il ritmo, la base che contano. Vi consiglio il video trash, con scene cool come l'inizio in cui esce maestosa dalla piscina con fulmini sullo sfondo, tutto in crescendo fino alla partita a poker... lei vince sempre e costringe uomini e donne a spogliarsi... con tanto di orgia finale...
detto esplicitamente "Rico t'hanno fatto il video dello Strip Poker!".
Poker Face il video.
Ecco il testo:

Lady GaGa
Poker Face

Mum mum mum mah
Mum mum mum mah

I wanna hold em' like they do in Texas Plays
Fold em' let em' hit me raise it baby stay with me (I love it)
Luck and intuition play the cards with Spades to start
And after he's been hooked I'll play the one that's on his heart

Oh, oh, oh, oh, ohhhh, ohh-oh-e-ohh-oh-oh
I'll get him hot, show him what I've got
Oh, oh, oh, oh, ohhhh, ohh-oh-e-ohh-oh-oh,
I'll get him hot, show him what I've got

Can't read my,
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)

P-p-p-poker face, p-p-poker face
(Mum mum mum mah)
P-p-p-poker face, p-p-poker face
(Mum mum mum mah)

I wanna roll with him a hard pair we will be
A little gambling is fun when you're with me (I love it)
Russian Roulette is not the same without a gun
And baby when it's love if it's not rough it isn't fun, fun
Oh, oh, oh, oh, ohhhh, ohh-oh-e-ohh-oh-oh
I'll get him hot, show him what I've got
Oh, oh, oh, oh, ohhhh, ohh-oh-e-ohh-oh-oh,
I'll get him hot, show him what I've got

Can't read my,
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)

P-p-p-poker face, p-p-poker face
(Mum mum mum mah)
P-p-p-poker face, p-p-poker face
(Mum mum mum mah)

I won't tell you that I love you
Kiss or hug you
Cause I'm bluffin' with my muffin
I'm not lying I'm just stunnin' with my love-glue-gunning
Just like a chick in the casino
Take your bank before I pay you out
I promise this, promise this
Check this hand cause I'm marvelous

Can't read my,
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)...

lunedì 26 gennaio 2009

Dalla Scozia... This is the life

La canta una giovanissima cantautrice, Amy Macdonald, che ha spopolato lo scorso anno nel Regno Unito e si appresta a bissare l'exploit anche in Europa, almeno a dare ascolto ai discografici. La canzone di lancio è godibile, carina, ha il fascino della musica suonata, e resta presto in testa.
Eccone il testo.

Amy Macdonald
This is the life

Oh the wind whistles down
The cold dark street tonight
And the people they were dancing to the music vibe
And the boys chase the girls with the curls in their hair
While the shy tormented youth sit way over there
And the songs they get louder
Each one better than before
And you're singing the songs
Thinking this is the life
And you wake up in the morning and your head feels twice the size
Where you gonna go? Where you gonna go?
Where you gonna sleep tonight?
And you're singing the songs
Thinking this is the life
And you wake up in the morning and your head feels twice the size
Where you gonna go? Where you gonna go?
Where you gonna sleep tonight?
Where you gonna sleep tonight?
So your heading down the road in your taxi for four
And you're waiting outside Jimmy's front door
But nobody's in and nobody's home 'til four
So you're sitting there with nothing to do
Talking about Robert Riger and his motley crew
And where you're gonna go and where you're gonna sleep tonight
And you're singing the songs
Thinking this is the life
And you wake up in the morning and your head feels twice the size
Where you gonna go? Where you gonna go?
Where you gonna sleep tonight?
And you're singing the songs
Thinking this is the life
And you wake up in the morning and your head feels twice the size
Where you gonna go? Where you gonna go?
Where you gonna sleep tonight?
Where you gonna sleep tonight?
And you're singing the songs
Thinking this is the life...

sabato 24 gennaio 2009

Fenice, o dell'Immortalità

Qualche settimana fa ho contribuito con un piccolo intervento in un forum su Saint Seiya a riguardo dell'araba Fenice (dove sia nessun lo dice), e della sua costellazione omonima. Siccome mi è piaciuto ve lo ripropongo. "La prima fenice di cui si abbia conoscenza è il bennu egiziano dell’antica città di Eliopoli. Si racconta che questo uccello mitico, dalle sembianze di un airone, fosse nato dalle fiamme di un albero sacro nel tempio di Ra, intonando un soave e dolcissimo canto al dio Sole. In seguito divenne quasi un attributo dello stesso Osiride, il dio che moriva e rinasceva. Da queste prime immagini i Greci e i Romani trassero ispirazione per la fenice vera e propria, la cui immagine a noi più tradizionale venne definitivamente stabilita nel II secolo dopo Cristo. Secondo il mito più famoso, la fenice, uccello solitario dalla lunghissima vita, allo scoccare dei cinquecento anni di età, torna dall’Arabia, o in alcuni casi dall’India, in Egitto dove raccoglie ramoscelli di incenso, cannella, e altre spezie, ne fa un nido a forma di uovo, e lo pone sopra una palma. Vi entra e lascia che siano i raggi del sole a incendiarlo. In un’altra versione crea una pira con rami di mirra e cassia, sempre aromatizzati con spezie di varia natura, sopra un altare, vi si adagia e il fuoco si accende da solo, bruciandola. Quale che sia la storia il giorno seguente, dalle sue ceneri, esce un piccolo verme, o un piccolo uovo che, in poco più di due giorni, cresce e diventa una fenice grande come la precedente. Vola sopra la città di Eliopoli, e se ne torna in Arabia, dove passa la sua vita in solitudine. Viene descritta da Plinio il Vecchio come un uccello grande quanto un’aquila, con un bagliore dorato intorno al collo, porpora nel resto del corpo, con penne rosa che spiccano sulla coda azzurra, la gola ornata di creste e un ciuffo di piume sulla testa. Nel Medioevo divenne poi simbolo della resurrezione. Esistono altre “fenici”, come l’uccello di fuoco cinese, Ho-neaou, che trovò posto fra le costellazioni dell’astronomia dell’Estremo Oriente.
La costellazione moderna nasce invece alla fine del XVI secolo, occupando una zona di cielo dove gli Arabi avevano visto una barca ormeggiata sull’Eridano, il fiume celeste, immagine poi trasformata in un’aquila o un grifone, prima di venir codificata come l’Araba fenice. Venne creata dai navigatori olandesi Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman, e ripresa da Johann Bayer nella sua opera Uranometria del 1603. E' una debole costellazione meridionale, invisibile dall'Italia, la cui stella principale, α Phoenicis, detta Ankaa, nome che significa in arabo "Fenice", ha una magnitudine apparente di 2,39."
Per finire ecco una fenice che piace al sottoscritto:

Camminando Camminando, Accordo dopo Accordo

Ehilà miei graditi ospiti... da oggi si paga doppio per l'alloggio presso la Locanda più fantasy-chic che ci sia nella rete nostrana! E dai che scherzo, Aduial, mio alter ego virtuale, non è mai stato così taccagno, in fin dei conti è figlio di marchesi... ah ah ah...
A parte queste manfrine, vi annuncio che, come potete aver ben notato anche da voi, qualcosa è cambiato. Sono comparse foto con link agli argomenti inerenti, uno sfondo alternativo, più "stellare" che serve per ambientare e localizzare bene questa mia locanda virtuale, che dovrebbe appunto ospitare i viandanti nelle notti stellate, attorno al fuoco di un camino, a raccontare gli eventi e le storie più strane.
Novità importante riguarda le etichette. Abbandonando la rigida suddivisione ereditata dal vecchio blog di Msn, ne ho adottate molte nuove, ogni post è stato riletto e le etichette riapplicate. Magari non vi interessa ma ecco alcune spiegazioni: mentre con Theo's Room continuo a indicare post che riguardano generalmente quello che mi succede intorno, Accordo dopo Accordo è invece il riferimento per i resoconti di quello che ho fatto o mi è successo, post più dinamici. Istantanee sono invece le mie riflessioni, Over the Rainbow tutto quello di più "serio" e di interesse generale di cui potrò trattare. La Settima Arte parla ovviamente di cinema, i Canti Notturni di stelle e affini, Lost Tales racchiude tutti i post riassuntivi delle avventure del gruppo di Luca e Vampiri i riferimenti al live dell'Enclave e non solo.
Infine non poteva mancare un bel Saint Seiya... e lascio a voi immaginare cosa potrà mai racchiudere. Se non siete d'accordo lamentatevi con il proprietario dall'armatura in foto! Ah ah ah! Altre etichette arriveranno presto, appena espanderò il repertorio del buon vecchio Aduial!
Alla prossima!!!

giovedì 22 gennaio 2009

In Fieri

Buon pomeriggio a tutti.
Qui dalla piattaforma della mia scrivania, alternando momenti di studio a momenti di relax, sto operando alcune modifiche al mio blog. Certo so che molti si aspettano a momenti qualche bel post riepilogativo della sessione di lunedì di Luca, arriverà. Intanto ringranzio Rico che ha riaggiornato la sua Oasi del Saggio giusto poche ore fa, e mi ha dato un paio di spunti carini per risistemare la Locanda. Vedrò anche di cambiare il sistema delle etichette. A presto!!!

martedì 20 gennaio 2009

Yes We Can

Non parlo spesso di politica. E' un argomento che suscita reazioni contrastanti nelle persone che mi circondano. Come è altresì giusto che ognuno possa vederla nel modo che ritiene più vicino ai propri valori, e alle proprie aspettative. E' difficile parlare di politica e non passare ad alzare la voce. E' difficile, in Italia, non rimanere delusi da chi la politica dice di farla.
Ma in ogni caso, per qualsiasi partito votiate, oggi è un grande giorno. Oggi è avvenuto qualcosa.
Il 44° presidente eletto degli Stati Uniti d'America è l'afroamericano Barack Obama. A me non interessa se veramente cambierà qualcosa negli USA o nel mondo occidentale che da questo suo prediletto figliolo (gli USA) si fa guidare senza batter ciglio. Non so se risolleverà gli americani dalla crisi economica, non so che cosa farà con le guerre in corso. Non lo so, e forse mi interessa poco.
Ma oggi, dopo più di un secolo dall'abolizione della schiavitù per opera di Abraham Lincoln, in America hanno il presidente di colore. Quindi avete visto quanto tempo c'è voluto per una "reale integrazione". E nel mezzo ci sono voluti Malcom X, Martin Luther King, tanti altri meno famosi che hanno combattuto battaglie personali, perché un diritto conquistato col sangue e col sudore divenisse reale, non solo un po' di inchiostro su un pezzo di carta.
E questa non è politica, è realtà.

lunedì 19 gennaio 2009

La Fine del Male... o l'Inizio?

Lo scontro con Volkraraugast è terribile...
anche altri eroi cadono esanimi a terra, Zahira, ormai libera da ogni dominazione, e il giovane Andrej. Anche per loro si prospetta un ritorno immediato a opera di Earlik Kan, a patto di un futuro di servitù fra le sue schiere di non morti. I figli di Volkraraugast vengono sconfitti uno alla volta, mentre il malvagio padre è punzecchiato, più che altro, sia da Meladra sia da Sydex. Quando però tutte le forze si concentrano contro il malvagerrimo dracolich, i cui poteri non sono stati ancora ripristinati completamente, il signore del male comincia a tremare. Prova a scagliare contro i suoi compagni Thuban, il cui animo dubbioso, e il cui sangue diabolico, hanno ben presto la meglio, soggiogati dalle promesse di ricchezza di Volkraraugast. Così Thuban si getta contro Iacob e Geremia, ma senza sortire nessuna vittoria notevole. Nel contempo Iacob richiamando il potere della Signora delle Fiamme, innalza un muro di fuoco, gigantesco, imponente e crepitante, che ha la meglio sul malvagio drago nero. Fuggendo dalle fiamme inesorabili, che ardono le sue membra mosse da energie nere e infauste, Volkraraugast, accortosi troppo tardi di aver sottovalutato il gruppo, si ritrova circondato. E' la fine per il demoniaco drago nero.
Thuban riacquista la propria coscienza, e si interroga su quanto di quello compiuto sia davvero solo opera del drago nero. Già...
Ma non è tempo di fermarsi e riflettere. Si apre il portale. Quello di ritorno a casa. Tutti ritornano su Therazan, nella casa da dove tutto era partito, nella cittadina di Nebelburg. Ci sono anche gli altri sopravvissuti prigionieri, fra cui il capo delle guardie. "Presto, si deve fare presto", o il Male si riformerà, proprio grazie alla casa delle bambole, ancora immobile e integra al proprio posto. Mandati via tutti, coloro che decidono di sacrificarsi, per tornare liberi, anche se ciò comporterebbe morire definitivamente, accettano. Il patto con Earlik Kan era in realtà una trappola insidiosa, ed eternamente limitante. Solo in questo modo, ha assicurato l'anima di Sasha Hrad, è possibile riscattarsi. Meladra, da infida diavolessa qual è, suggerisce che non sia un vero riscatto, perché il sacrificio non sarebbe se non per sè stessi, e non per un fine migliore. Ma alla fine cos'è davvero il bene, cos'è davvero il male? Thuban ricorda il simbolo di Shardir, toccando il rassicurante simbolo di Almarus, gli pare anche di avvertire un calore, ora, lui, cadavere che cammina. Anemas è sempre lì al suo fianco, a rammentargli il proprio passato. "Non c'è tempo". Tutti coloro che sono tornati per opera di Earlik Kan lasciano che la casa delle bambole li ricatturi. Gli altri aspetteranno fuori, pronti a bruciarla. E così avviene. Dentro la casa, dove ormai anche il fantasma di Enrica non c'è più, liberato dall'eterno legame a quel posto di morte e male, si sparpagliano per le stanze dando fuoco a tutto. Non c'è via di fuga. Potrebbe sembrare indolore, migliore rispetto a un uomo qualunque... non respirando non possono avvertire i polmoni che si riempiono di fumo, non c'è nessun ottenebramento, nessun soffocamento. Ma il fuoco purifica e distrugge ogni cosa. L'ha fatto con Volkraraugast, lo farà anche per loro. Le membra bruciano. Il dolore adesso, sì, è reale. E non c'è un limite, non si sviene da morti per aver raggiunto il massimo dolore sopportabile. Purtroppo per loro ne avranno percezione finché non rimarrà che un brandello del loro corpo cadaverico. Fino alla fine...

Quando gli ultimi pezzi cadono e anneriti si piegano su se stessi, e i carboni lentamente prendono il posto dei tizzoni ardenti, Sydex, Acrosen, Arfuin, Kalthen e Gerbo spengono ogni cosa. Adesso è tempo di continuare. Ed ecco che Sasha Hrad compare, in uno splendore di luci calde e accese. Porta con sè gli altri compagni, il sacrificio è stato accettato, e in ricompensa della sconfitta finale di Volkraraugast, hanno ottenuto un'altra possibilità. Sono tornati con un cuore che batte. Ma ricordando tutto. Fino alla morte ultima. Ringranziandoli, e mettendoli all'allerta verso Earlik Kan, Sasha Hrad se ne va, dissolvendosi. Anche lui ha completato il suo cammino.

In un tripudio di folla, il capo delle guardie ricomparso ha praticamente già spiegato il più dell'accaduto, i nostri vengono acclamati come nuovi eroi di Nebelburg. Il fattore e il suo complice sono stati catturati, poco fuori città. Ed ecco che tutto si ferma. Solo gli eroi riescono a muoversi. Un nitrito lontano, un cavallo al passo sui ciottoli del vialetto. E' un nero stallone. Riconoscere il cavaliere, è un istante. Earlik Kan volge il suo scuro sguardo su tutti. "Vi è andata bene, questa volta" ammette "ma non crediate di aver vinto. Tornerò presto a reclamare ciò che mi avete sottratto, vi starò dietro e vi prenderò". Quindi con una stretta delle redini, riparte, scomparendo. Tutto riprende a scorrere nel tempo. Ma una nuova angoscia è nei cuori rinati.

Dopo alcuni giorni, e la partenza in sordina di Geremia, che preferisce tornare a casa, per mondare il suo animo di peccatore, e riappacificarsi con Naekross, il gruppo lascia Nebelburg in direzione di Něpoca, dove pare che ci sia qualcuno che ha bisogno di loro. Ma la prima notte, alla locanda del pellegrino di Bearburg, ricevono nei sogni l'inattesa visita di Earlik Kan. Tutte i loro incubi si materializzano, come mostri contro cui devono combattere. All'ultimo sangue. Quando alla fine, stremati, si risvegliano, le ferite oniriche permangono nelle loro membra reali e la paura si fa avanti... la voce di Earlik Kan risuona nella mente, o nella stanza... chissà... "non mi sfuggirete...è solo l'inizio..." Tempo di capire che la situazione è stata condivisa da tutti i membri del gruppo, che un urlo, dall'esterno, spinge i nostri per strada. Qualcuno ha assassinato uno degli uomini che lavora in un cantiere alla periferia del centro città. La moglie è lì nel sangue del compagno, a strillare dalla disperazione. Il corpo è stato mutilato, morso pare da lupi o cani. La folla raccolta è sicura che la colpa sia degli oziosi girovaghi, dediti a una vita sregolata, che da alcune sestane si sono accampati fuori città. Sono loro i responsabili dei numerosi furti, lo saranno sicuramente anche dell'orrendo omicidio. Subito emerge la figura di un compassato chierico di Femlan, che si pone come carismatico punto di riferimento per tutta la popolazione. Poi c'è Samantha, chierica di Lyrian, per la quale la palesata maggiore influenza sui compaesani del collega di Femlan è questione di invidia, forse, ma sicuramente di preoccupazione. I nostri vengono incaricati quindi dal borgomastro di portare avanti le indagini sull'assassinio. Thuban, restando addietro, ha la possibilità di confabulare con i giovinastri che stavano aizzando la folla. Pare che siano mossi da fini "più profondi", più animaleschi... istintivi quasi. Thuban suggerisce loro massima discrezione, e di stare attenti alle guardie. Sua intenzione è di scoprire se sono individui facilmente manovrabili, e se sì, se lo sono di già...
Sorge il sole su Bearburg, e il gruppo si sposta nelle indagini al cantiere. In una cantina di un'edificio in costruzione, trovano tracce di sangue, e una forte aura malvagia. Thuban sente il proprio cuore vacillare... è qui che è stato compiuto il rituale con cui è morto il manovale...
nel frattempo, Meladra, sorveglia il campo dei girovaghi. Pare che non riconoscano nessun capo, e che vivano davvero secondo "regole" proprie, aliene a quelle di una normale società...

domenica 18 gennaio 2009

Australia

Ebbene sì! Ho costretto amichevolmente Andrea e Elena a farmi compagnia e sono andato al cinema per Australia, ultimo film di Baz Luhrmann, già regista di Moulin Rouge. Avevo voglia di vedere un po' del continente agli antipodi dell'Europa. E sono stato accontentato. Riprese di paesaggi sconfinati, isole, montagne rosse che paiono deposte sopra i deserti, mandrie di manzi, canguri e aborigeni. Uno spettacolo per gli occhi. Quanto al resto, storia d'amore convenzionale, ma godibile, se la si prende per quello che è. Cioè un film di intrattenimento. Di quelli che ti prendono un paio di personaggi, te li portano a spasso per un paio di anni, e ti mischiano vicende delle piccole storie personali con gli inevitabili appuntamenti della Storia, quella vera. Praticamente come in Via col Vento... e infatti si arriva fino al bombardamento della città di Darwin ad opera dei Giapponesi nel 1941.
Nota positiva la voluta e rimarcata denuncia dell'orribile pratica delle "generazioni rubate", fatto poco noto al di fuori dei confini australiani. Che l'Australia non brilli per diritti civili forse non è noto a tutti. Fatto sta fino al 1973, per rimarcare la superiorità razziale dell'uomo bianco, i meticci, spesso nati da abusi sessuali sulle donne aborigene, venivano strappati alla madri e condotti in missioni religiose, dove venivano educati a servire i bianchi... impedendo loro qualsiasi contatto con la cultura aborigena, che quindi è stata irrimediabilmente perduta sotto moltissimi aspetti.
E il governo australiano ha chiesto ufficialmente scusa per tutto questo solo nel marzo del 2008...
Non so se rendo...
Alla faccia dei canguri e dei koala...

venerdì 16 gennaio 2009

Fortuna e Paura

In questi giorni di studio, spesso la mente va altrove. Corre via veloce, a ricordi passati. Bei ricordi. E' innegabile che io sia stato fortunato. Già... fortunato... che è mai la fortuna? Forse volgersi dietro e scoprire che sono più i ricordi felici di quelli tristi? Già, penso proprio che sia questa la vera fortuna. La vita è piena di asperità, scontri, perdite. Alcune le ho già sofferte, altre, che non saprei ancora quanto potranno essere dolorose, arriveranno, senza lasciare il tempo che me ne accorga. Come saette nel cielo di marzo. Spazzando via ogni cosa. Troppe volte ho paura, ho paura di quei momenti. Ho paura che il tempo sia poco. Mi sale un'angoscia atavica, che urla nel silenzio dentro di me, qualcosa che non comprendo appieno, ma che mi spaventa. Vorrei risvegliarmi senza ricordarmeli quei pensieri, quelle paure. Spalancare bene gli occhi per il futuro, per ricordarmi ogni momento di oggi senza rimpianti.
Grazie a chi è con me. Oggi.

martedì 13 gennaio 2009

Aldebaran, l'Occhio del Toro

Aldebaran è la stella più luminosa della costellazione del Toro. E' conosciuta anche come Alpha Tauri. Il suo nome deriva dall'arabo al-Dabarān che significa "l'inseguitore" in riferimento all'apparente connessione con le Pleidi, un ricco e luminoso ammasso di stelle che sembra precedere questa grande stella aranciata. Aldebaran stessa si trova immersa all'interno di un altro ammasso stellare, quello delle Iadi, ma è solo un effetto prospettico di sovrapposizione.
D'altronde si sa, lo spazio annulla ogni prospettiva, date le infinite enormi distanze.
La si riconosce facilmente seguendo verso est le tre stelle della cintura di Orione, è praticamente la prima stella di un certo rilievo che si incontra. Intorno a lei è facile poi riconoscere la "V" che costituisce la testa del Toro celeste.
Come mai tutta questa dissertazione astronomica?
E' stata la prima stella che ho riconosciuto, una notte fredda d'inverno, di tanti anni fa... dalla finestra della mia stanza, fra le luci della città, al di sopra dei tetti fitti e squadrati, comparve come una luce nella notte. Allora mi sentivo solo, strano, diverso da tutti. Cercavo rifugio in alto, dove nessuno mi poteva vedere. Oggi mi ricorda che certe esperienze si possono superare, che mai tutto è veramente perduto.
Tutto in una stella, Aldebaran.

Mare, tornare a te...

Ogni tanto ho voglia di tornare al mare...
diceva una canzone "mare, mare". E' come un suono, un richiamo.
Ogni tanto ho bisogno di un orizzonte azzurro oltremare.
Che sia inverno, estate o quel che volete. Non importa.
Basta che sia mare.

domenica 11 gennaio 2009

Istantenee

A volte la mente va a ricordi passati, rarefatte immagini di un tempo che è stato, e non è più.
Basta così poco, per cadere in un turbine di scontate emozioni, troppo spesso dimenticate.
La foto è in tema con l'argomento.
E' il Monviso, visto dal paesino di Piossasco...

martedì 6 gennaio 2009

La Befana

Giornata un po' piatta questa del 6 gennaio.
Ho aperto la calza dei miei genitori, piena di cioccolatini Kinder e Ferrero. Buonissimi. Peccato che, per raffreddore, mal di gola, tosse (praticamente una sindrome influenzale, vaccino del ca..o quest'anno, ma almeno son senza febbre) sono rimasto relegato in casa. Dicono che fuori, da qualche parte in Italia, stia nevicando. Qui no, ti pare che possa nevicare a Pontedera? Manco questa... Ho studiato, continuando il capitolo sugli antitumorali, tanto per rimanere allegri, ascoltando le musiche del cenone di San Silvestro. Andrea pure è malato, quindi niente visite... Ho montato il myth di Shaka di Virgo, che poverino necessita proprio dell'appendix con il viso nuovo, che così "un se po' guardà"...
nel frattempo...
Buona Befana a tutti!

La foto non c'entra nulla, è Milo di Scorpio, ma è stata rielaborata dal buon cavalieredipendetecomeme Andrea!
Baci!

lunedì 5 gennaio 2009

Un Altro Anno in Musica

Riprendendo una tradizione che ho iniziato sul vecchio blog... ecco le dodici canzoni che mi ricorderanno questo 2008, un anno che nel complesso, nonostante qualche bruciante delusione, mi ha portato molta serenità... (che non è lo stato di esistenza della Serena, per carità :-P). Il numero 12 è puramente indicativo, e l'ordine con cui sono inserite volutamente casuale...

Leona Lewis - Bleeding love (perché mi ricorda un viaggio a Roma)
Duffy - Mercy (perché c'era all'inizio di qualcosa che c'è ancora)
Coldplay - Viva la Vida (perché era nelle sere d'estate a Pistoia)
Giusy Ferreri - Non ti Scordar Mai di Me (ricordi di un viaggio a Firenze)
Guccini - Venezia (quando qualcosa ti scava nel profondo)
Il Genio - Pop Porno (perché ricantata è tutta un'altra cosa!)
Abba - Dancing Queen (perché vedere gente farci i balletti sopra è stato shockante)
Nannini - Fotoromanza (una sera a Prato)
Caparezza - Vieni a Ballare in Puglia (allegria senza freni)
Guccini - Un Altro Giorno è Andato (perché c'ero al concerto... con Mr BxBx!)
Hercules & Love Affair - Blind (perché fa chic!)
I Cavalieri del Re - Calendarman (e c'è da chiedersi il perché?)

La foto ritrae Orfeo, cavaliere di Athena e Silver Saint della Lira. Era in tono con l'argomento musicale... se qualcuno si lamenta la prossima volta vi beccate Aphrodite dei Pesci!

domenica 4 gennaio 2009

Valentina

Era l'anno 2002, un'estate che non dimenticherò. E c'era questa canzone alla tv. Seguiva il "Passo Silenzioso delle Neve", che aveva segnato, a San Remo, l'esordio musicale di Valentina Giovagnini, giovane promessa della canzone nostrana, affascinata dallo studio e dalla riscoperta delle melodie strumentali celtiche tradizionali. Comprai anche l'album, "Creatura Nuda", perché mi piaceva. Venne in seguito un po' bistrattata dal grande pubblico, ma lei continuava il suo percorso musicale girando per l'Italia. Di quando in quando io cercavo notizie di lei, qui, sul web, in attesa di un suo ritorno. Ora non ha più senso, se ne è andata. Ma la sua musica e le sensazioni che mi trasmette sono ancora qui. Vive.
Addio.

Valentina Giovagnini
Senza Origine

Balla fino a che pace non c'è
Balla fino a che terra non è
Prendimi così stringimi a te
Gira intorno a me canta con me
Gira intorno a me canta con me
Balla fino a che pace non c'è
Senza origine
da strade e vie tornano in me
le false lacrime dei re
solitudine
che inganno sei che inganno sei
nei giorni miei
Balla fino a che pace non c'è
Balla fino a che terra non è
Prendimi così stringimi a te
Gira intorno a me canta con me
Balla fino a che pace non c'è
Balla fino a che alba non è
Gira intorno a me canta con me
Balla fino a che pace non c'è
Senza origine
tra uomini e no
scivolerò ancora in un deserto al neon
per non essere
straniera mai nemica mai negli occhi tuoi
Piramidi che girano in un gioco di luce
non fermarti mai
in questo rito che tempo non ha...

giovedì 1 gennaio 2009

Capodanno

Finiti i botti, finito il cenone, sono qui che rifletto sugli ultimi giorni.
Finalmente posso dire di trovarmi bene con me stesso, e sono felice di chi mi sta accompagnando, giorno dopo giorno, incontro al futuro.
Abbiamo dormito insieme stanotte, oddio, proprio stanotte no, ed è stato bellissimo.
Riguardo al cenone, nella casa nella valle di Marco ci siamo trovati tutti bene, e anche se pioggia e freddo hanno limitato le uscite all'esterno, c'è stato il tempo per tutto, per i botti, per la frutta (gradita in versione sciroppo alla fragola e zucchero vanigliato), per il pandoro (graditissimo assai, con mascarpone e nutella...una squisitezza!), per la musica (e i duetti al tempo di Pop Porno, Abba e di tutto di più), per antipasti e primi (Elena e gli addetti in cucina... ah ah ah...), per i giochi (Scarabeo, Wii, scacchi...). Beh è stata una bella fine, sudata un po' nell'organizzazione, coi tempi risicati dallo studio, dal tirocinio, dai problemi logistici, ma è stato anche un favoloso inizio!
E speriamo che il 2009 non deluda affatto!
Buon 2009 a tutti!