lunedì 14 settembre 2009

I Sette Sigilli

Una fiala di vetro, sospesa nell'aria, nella gelida caverna.
Ecco la "chiave" cercata da tutti. E' lì davanti, passata la porta.
Contiene del liquido. Forse una pozione. Forse solo acqua benedetta.
Ma è meglio non rischiare e così il gruppo decide per spaccarla. Nessuno potrà averla. In mille pezzi e in mille gocce, che si sfrangono ovunque, anche addosso agli astanti. Pare inevitabile. Ed ecco che delle figure evanescenti, sette figure di avventurieri d'altri tempi, ma dai modi regali, si manifestano davanti a tutti.
"Siamo i re delle Sette Città d'Oro dell'Hazen... siamo Lothgar dé Vester, mago, Edelberth di Talarus, devoto seguace di Thamis, Rik von Kline, spia, Dorf Whale, ranger, Nikolaus Friške, guerriero, Komenius Fröer, guerriero e Franklin Marshall, chierico di Oidon... e a voi che siete stati capaci di giungere fin qua va il nostro saluto e l'augurio che riuscirete a riunire le Sette Pietre, dette anche i Sette Sigilli di Oidon, in grado di amplificare la capacità di chi le possiede...
noi le trovammo, una alla volta, quando eravamo ancora dei semplici avventurieri. E con il loro potere riuscimmo a fondare Sette Città, che prosperarono nei secoli, nei luoghi dove i Sette Sigilli entravano in risonanza con l'essenza di Therazan. Ma poi il male, Volkaraughast, cercò di impossessarsene... e un grande drago, il Drago del Vento, mentre il chierico di Almarus, Sasha Hrad si immolava per intrappolare il dracolich, ci rievocò perché mostrassimo la strada per ritrovare le Sette Pietre, che furono tolte dai loro luoghi, e sparse altrove. E sebbene questo sia servito affinché Volkaraughast non ne entrasse in possesso, ciò ha indebolito i luoghi dove esse erano, e ora vanno là riportate, perché gravi danni giungeranno in futuro se ciò non dovesse accadere..."
A sentir parlare del Drago del Vento, Arfuin ha un sussulto... Che sia tutto collegato allora?
Thuban, che invece del drago ha sentito parlare a Gothara, come di un antico essere protettore del monte su cui sorge la città stessa, inizia a preoccuparsi. No, io non sono predestinato a nulla, si rassicura, proprio ora che ho sconfitto la maledizione del mio sangue..."No, urla, non è affar mio, questo" e scappa via per un cunicolo laterale. La sua sopportazione ha raggiunto il limite. Rimarrà in disparte, aspettando che gli altri terminino di dialogare con le apparizioni.
Gli altri invece ascoltano le parole dei saggi re, e li avvertono che qualcosa però non è andato come prevedevano loro, perché Willemstein e Totemkopf hanno già almeno due pietre... e senza aver iniziato il percorso dal principio... "Questo può significare solamente che dietro a tutto stia celata la Dea degli Inganni, l'Abominevole Tiamat" e il silenzio cala sulla platea. Ma ormai poco importa, perché sono loro i prescelti. "Da questo momento, le pietre e voi siete legati. Non c'è bisogno che le cerchiate, verranno a voi. Quanto ai vostri, ai nostri nemici, ci auguriamo che riusciate a sconfiggerli. per il bene di tutti, e a riportare le pietre nei loro luoghi ancestrali".
"E quanto alle vostre incertezze su Mraz...egli non ne è consapevole, ma sta pregando un altro dio, a cui questo luogo è consacrato: in verità non Gelfrae, ma un dio saggio e giusto, a cui anche noi siamo devoti... abbiate cura di voi stessi..." Con un ultimo messaggio di augurio le apparizioni svaniscono, lasciando nient'altro che fine vapore al loro posto.
Thuban aspetta nel buio corridoio. E' freddo, ma non è da solo. Più avanti ha sentito dei rumori. Torna incontro agli altri. Allertato il gruppo, la sorpresa dei nemici non è più tale. Sono gli ultimi sgherri di Willemstein, che se n'è già andato, a quanto pare. Interviene Mraz in aiuto. Alla fine la vittoria è dei nostri. Thuban trova il fedifrago, e gli dà quello che si merita. Dopodiché gli mozza la testa e, avvolta in molti panni, la porta con sé fino alla città di Mrazburg. Il viaggio di ritorno, da trionfatori, è più rapido di quello d'andata. Nessun ettin delle caverne questa volta. In città ricevono applausi e saluti da tutti. Il borgomastro si complimenta. Il sommo chierico di Gelfrae racconta ogni cosa per filo e per segno...
Ma c'è qualcuno che li sta aspettando. Due uomini. Uno, un uomo sulla quarantina, portamento nobile, e sguardo fiero e altero è Cole Feanar, lo zio di Arfuin. L'altro... come poter dimenticare il suo viso, anche se non celato da trucchi e ceroni... Sydex sguaina Sventura, "Sei venuto per sfidarmi, Totemkopf?" Ma Cole Feanar, fatte le dovute presentazioni, lo invita a placarsi. "Costui era un mercenario, certo, ma lavorava per me... ha fatto il doppio gioco"
E si scopre così che Willemstein in realtà si chiama
lord Mirkovich von Lightstein e non ha niente a che vedere con il casato dei Willemstein, ma era un servitore di Volkaraughast, incaricato, ma guarda un po', di rintracciare i Sette Sigilli. Sconfitto il proprio padrone, ha visto bene di continuare da sè e per sè l'incarico assegnatogli. Totemkopf, vero nome Alexej Noladof, invece, era un vecchio amico di Feanar, che ha agito sotto false spoglie per carpire informazioni da Mirkovich. Ma quando ha restituito Cucciolo agli altri, lasciandoli liberi, gli altri mercenari si sono insospettiti, e Mirkovich lo ha lasciato a Mrazburg appena arrivati col portale. Quindi ha avvertito Feanar, che è giunto sul posto... e ha atteso il ritorno del proprio nipote. Sul tavolo, le monete d'oro del "finto" riscatto.
Titubanti, i nostri raccontano parzialmente la verità allo zio di Arfuin, che pare disposto ad aiutarli... nonostante il grande problema che hanno, ovvero Cucciolo, che, non potendo essere trasportato magicamente, li vincola tutti a muoversi senza l'uso della magia.
Ma intanto, mentre il gruppo decide il da farsi, e come comportarsi con lord Feanar, Thuban prende una sofferta decisione. Dopo aver consegnato la testa del traditore alla Gilda e aver così riottenuto il rispetto tanto agognato, decide di andare personalmente dal suo superiore a Gothara, di lui sì pensa di potersi fidare, per raccontargli gli ultimi avvenimenti. Urgentemente. Dovrà quindi separarsi dagli altri. E questo, stranamente, direbbe, gli dispiace. Non sa bene cosa sia, ma poche volte in passato gli era capitato di sentirsi così... eppure sa che è la cosa migliore. In cuor suo è consapevole che forse un giorno si rivedranno... se è vero che il destino dei sigilli adesso è il loro destino... dannato destino...
Così dopo i festeggiamenti di rito a Mrazburg, vaga nella notte fredda, fra i fiocchi che cadono, lungo le vie della cittadina. Pensa e riflette. E poco prima dell'alba, quando giunge per salutare i suoi compagni, i suoi "amici", un'amara sorpresa lo attende... tutti, meno il piccolo Cucciolo che dorme ancora nel suo giaciglio, sono scomparsi...
e adesso?

5 commenti:

Aranor ha detto...

Dimmi troppo che Thuban ha ammazzato Cucciolo! Quello sì che sarebbe un colpo di scena!

Aranor ha detto...

Comunque stasera lo scoprirò. E ora per i resoconti?

Matteo ha detto...

Allora... che colpi di scena ci sono stati stasera? Cucciolo è sempre con voi, come da buona zeppa ai piedi? :P

Unknown ha detto...

Avete visto o vi hanno raccontato dello spruzzo di diamante di Bahamut?

Aranor ha detto...

Cucciolo è andato via con Earlòmin. Ora la zeppa è il Mado... :) Scherzi a parte posso aspettarmi i racconti spin off su "I viaggi di Thuban"?