lunedì 16 febbraio 2009

Bisanzio


Ho da poco terminata la lettura di un saggio storico, dal nome emblematico "Bisanzio".
L'autrice, una storica inglese, Judith Herrin, racconta con un linguaggio semplice ma preciso, senza lasciarsi andare eccessivamente al gusto dell'aneddoto, ma ben calibrando episodi storici a dettagliate descrizioni istituzionali, l'ascesa, lo splendore e la caduta dell'Impero Romano d'Oriente. Dalla rifondazione di Bisanzio, sul Bosforo, come Costantinopoli, la Nuova Roma di Costantino, al governo di Giustiniano, alla figura di Alessio I Comneno e di sua figlia Anna, al sacco di Costantinopoli del 1204 ad opera dei crociati latini, fino alla caduta finale in mano ai Turchi Ottomani nel 1453, e alla nascita di Istanbul, gli avvenimenti che hanno caratterizzato il Medievo Orientale europeo ci sono tutti.
Perché si parla anche della cristianizzazione degli Slavi, per i quali i bizantini crearono l'alfabeto cirillico (arrivando a prendersi la licenza di permettere l'impiego di lingue volgari nelle sacre liturgie, al fine di far comprendere meglio la parola di Dio ai popoli evangelizzati), del continuo rapporto con persiani e arabi prima e turchi poi verso oriente, con latini, normanni, veneziani e genovesi a occidente, in una società multiculturale e multietnica.
Si parla dei pregiudizi che in Occidente sono stati portati avanti verso l'Oriente, per giustificare il saccheggio e la profanazione di una delle città più importanti della cristianità, una delle pagine più tristi della storia. Si parla dell'esodo in Italia degli intellettuali ellenici dopo il 1453, che ha gettato le basi più importanti del Rinascimento.
In definitiva l'autrice espone i motivi per cui l'Europa ha avuto, fin dalla sua genesi, confini non ben definiti. Ci mostra un'Impero che è stato, per i suoi dieci secoli di vita, tutt'altro che un vecchio relitto senza innovazioni né mutamenti. E ci ricorda il suo importante ruolo di protezione dalle ondate di invasione a oriente dei nascenti stati dell'Europa medioevale.
E come Bisanzio divenne Costantinopoli per poi tramutarsi in Istanbul così le radici dell'Europa vanno ben oltre i limitanti orizzonti di una cristianità puramente romana, in un arazzo intricato, ma intimamente coeso.

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