giovedì 27 novembre 2008

Sasha Hrad, o del Sacrificio

Thuban, redivivo, avverte l'energia malefica dentro di sé, ne è pervaso. Iacob, ancora pietrificato, ha il simbolo di Femlan in mano. Incurante della possibilità di danneggiare il compagno reso statua, Thuban si avventa con un pugnale contro il simbolo, che avverte come nocivo, pericoloso, periglioso... Zahira se ne accorge, e con le sue catene, senza esitazione, lo scaraventa a terra, lontano da Iacob. Ma è un attimo. La terra trema.
Ci sono ancora i feriti, gli amici tramutati in pietra, come Gerbo, gli avvelenati. La situazione è davvero critica. Ed adesso la terra trema. Dal centro della corte, il suolo cede, una luce verde e bianca si espande e ovunque irradia i suoi raggi benefici e caldi. Thuban e Geremia li avvertono però come dolorosi pugnali. Fitte nel cuore immobile. Andrej, Arfuin, Sydex e gli altri si lasciano colpire. Una potente magia guaritrice è all'opera, le statue ritornano a muoversi, gli animi sono confortati, le ferite medicate. Pare l'opera di un benevolo dio. E infatti, fra le luci, appare in candide bianche vesti, la figura di Sasha Hrad, chierico di Almarus. Colui che si era immolato per sigillare il crudele Volkaraugast. Colui che aveva dato la propria vita, e la propria anima, per un ideale.
Sasha è qui, pronto a parlare ai nostri, che lo ascoltano, accogliendo in sé ogni parola... Meladra diffida di lui, la sua natura diabolica glielo suggerisce. Anche Thuban, reso un morto che cammina, sente ribollire lo sdegno verso questa così solare creatura celeste... ma forse l'odio è per qualcosa di ancora più profondo e radicato nel suo passato... chissà...
Sasha ringrazia gli eroi che lo hanno liberato. Secondo le sue parole egli sarebbe rimasto sigillato lì dentro, almeno finché qualcuno non fosse riuscito a uccidere il vecchio mago, sovrano della casa delle bambole. Adesso però il portale che si aprirà sarà quello difinitivo, che darà sulla residenza del temibile Volkaraugast. E lui è qui per aiutare, un'ultima volta. Ormai non può più attaccare direttamente il dracolich. Mapuò donare parte delle sue magie ai nostri. Sperando con loro di riuscire così a far pendere la bilancia verso la giustizia, negando al drago ogni possibilità di rivalsa. Sconfittolo, per poi poter distruggere la casa definitivamente, c'è bisogno di un sacrificio. La casa andrà bruciata contemporaneamente dall'interno, e dall'esterno. Quindi qualcuno dovrà rimanere "dentro", e darle fuoco. Così l'incubo finirà una volta per tutte. Ma anche la vita di qualcuno... aggiunge che questo atto, di sacrificio e di amore gratuito, sarebbe in grado di riscattare anche coloro che si sono "venduti" all'implacabile Earlik Kan... Thuban allora si sente punto nell'orgoglio, e apostrofa severamente il chierico, mettendone in dubbio la realtà, l'esistenza, come un diabolico essere ne contraddice ogni frase, ogni affermazione. Ma alla fine, nel suo animo, i dubbi rimangono. Sasha lo invita, se non a credere nella luce chiarificatrice di Almarus, almeno nella forza del sacrificio, e dell'amore. Thuban, sprezzante, manifesta solo odio nei suoi confronti.
Nel frattempo, prima di affrontare l'ultimo passo, i nostri decidono di accamparsi. Sasha veglierà su di loro. Riposati, sono pronti a partire, attraversare l'ultimo portale, un nero spazio venato da scariche elettriche che si è manifestato fra le rovine della città assediata. Thuban ha riflettuto tutta la notte, non ha bisogno di dormire, adesso non più. Rimane indietro, e rivolgendosi a Sasha gli lascia il simbolo di Shardir che aveva recuperato qualche "stanza" addietro. "Questa è l'ultima possibilità che do' al tuo dio" dice "e spero di non sbagliarmi" Sasha sorride.
Il cielo è plumbeo. Fulmini lo solcano e lo illuminano a sprazzi. Tuoni risuonano per la valle...Il terreno, arido, è ricolmo di zombie. Zombie ammassati, inespressivi, innaturali. In fondo c'è una montagna, e alla sua base una grotta, nera, oscura, si apre. Gli zombie ne evitano l'entrata. Sydex prova a richiamare l'attenzione dei non morti, e ci riesce. Questi iniziano ad attaccarlo. I nostri fuggono, scansando i colpi dei morti, e raggiungono la grotta. Gli zombie, è vero, lì davanti si fermano. Un suono di tamburi, misto a grida, proviene dall'interno. Dalle profondità della terra. E' buio, pietre vengono incantate affinché sprigionino un po' di luce. Odori nauseanti, di carne putrefatta e corpi che marciscono, salgono dalla caverna. Ormai non ha senso esitare.
La compagnia avanza nelle tenebre solo a stento rischiarate, fino all'apertura in una grande sala sotterranea. E' da lì che provengono le urla, gli schiamazzi. Orde di spettri sono rivelati da chi è in grado di vedere il non visibile. Ma ciò che impressiona maggiormente è il grande corpo dracoide assiso su un trono. E' raggrinzito, pare mummificato. Ha il volto di un drago nero, ma il corpo di un gigante. Scaglie nere ricoprono i muscoli, vermi ne fuoriescono... è orribile, è la fonte del tanfo nauseabondo. Ma non solo di quello. "Avete lunga soltanto la lingua?" la voce, temibile, apostrofa i combattenti. "Voglio provare la vostra forza!" e dalla bocca escono quattro creature simili a lui, leggermente più piccole, e visibilmente in ottima forma fisica... lo scontro finale ha inizio.
Un terremoto distrugge il cunicolo di accesso, il dracolich sogghigna. I suoi pupilli attaccano e iniziano a mietere vittime... anche Iacob di Femlan cade e si rialza schiavo di Earlik Kan. Zahira, morsa da uno dei mostri, cade nuovamente sotto il dominio dei nemici e si rivolta contro i suoi compagni, che pare non abbiano ancora imparato la lezione, continuando a mostrare gli stessi punti deboli di sempre... è pericoloso, soprattutto in situazioni come queste, critiche e decisive. Sydex, accompagnato da Meladra, cerca di avventarsi sul dracolich... Thuban con Anemas al suo fianco prova a riscattarsi... ma ci sarà ancora una speranza?

domenica 23 novembre 2008

Finalmente!

Ho finalmente concluso il puzzle regalo di Andrea... quello della Grande Onda di Katsushika Hokusai! Allego la foto del lavoro terminato! Alè alè oh oh! :-)
La cornice rossa mi piace un casino... come direbbe qualcuno... "va un casino quest'anno!"
Ora manca solo da trovare cosa affiancargli... eh eh eh...

mercoledì 19 novembre 2008

Una pausa inattesa

Oggi mattina di calma, la professoressa è occupata con gli esami, e così ho avuto il permesso di restarmene a casa...
fra poco partirò comunque per Pisa, perché si laureano Letizia e Silvia, compagne di corso, nonché coloro che mi hanno lasciato in eredità il laboratorio di Fitochimica. Allora... lunedì mattina ho iniziato subito alle 9, prendendo dimestichezza con le estrazioni, i filtraggi per cambiare solvente, e il mitico rotavapor (che serve per portare a secco gli estratti). Ieri c'è stato l'esperimento HPLC, questo sconosciuto, peccato che il solvente indicato dalle analisi precedenti si sia rivelato inefficace a separare i composti... per cui... esperimento saltato... mattinata persa... ed ho scoperto che è mooolto facile perdere intere giornate in laboratorio... alla prossima!!!

giovedì 13 novembre 2008

Change

Novità dal fronte degli impegni...
lunedì entro in tesi. Proprio stamane sono andato alle 8 al centro di Medicina del Lavoro di Pisa per procedere con le analisi del sangue in vista della visita medica, necessaria per l'accesso al laboratorio.
In farmacia son tutte dispiaciute che me ne vada, anche se, sinceramente, mi mancavano poche ore, ore che dovrei recuperare sotto Natale. Intanto la professoressa di fitochimica mi reclama, e così sia. Appuntamento a lunedì mattina alle 9, in facoltà. "Si inizierà subito con le cose difficili" ha detto... "almeno ti tempri". Solo che questo mi ha messo un po' di ansia, un po' di tensione. Mi mancano ancora due esami, e sono grossi esami. La professoressa dice che non importa, prima inizio meglio è, per gli esami ci si penserà strada facendo. Ma sento l'aria più umida, le ore più impegnate, e il tempo sempre rapido nel passare e avido nel donare... vedremo...

mercoledì 12 novembre 2008

Cavalieri... Cavalieri...

La mania dei Myth Cloth dei Cavalieri dello Zodiaco impazza...
non pensavo che a regalarne uno ad Andrea per il compleanno si scatenasse tutto quello che ne è venuto fuori... meglio così! Visto che sono belli, ben fatti e ti fanno tornare indietro nel tempo, quando pensavi che fosse tutto possibile, che il problema più grande era finire il tema per casa, e cercavi di suonare quel clarinetto pur rimanendo senza fiato...
eh eh eh...
posto alcune foto! Sopra potete vedere Shun di Andromeda, con le catene a difesa. Sotto invece Scilla e Siren dei Marine di Poseidon! Quanto a Shun non è originale Bandai, ma tarocco della Giochi Preziosi. Giusto perché per i 5 bronze saint con la seconda armatura più di tanto non si ha a spendere (eh eh eh).

Nelle fiamme, nella speranza

L'ufficio del signor Daboris è l'angusto spazio dove i compagni di Thuban decidono di porre riposo alle loro stanche membra. Hanno da poco lasciato la piana innevata, attraversato l'ennesimo portale apertosi dal nulla. Iacob aveva a proposito interrogato, con i magici metodi dei divinatori, la sua dea, la regina delle fiamme e delle passioni, Femlan, che, per mezzo del suo umile servo, aveva proclamato la falsità dei luoghi spacciati per il caro piano nativo di Therazan. Eccoli quindi nello studio, una stanza ricca di libri, molti scritti in lingue dell'Hazen, ma niente di particolare, di raro, o di rivelatore sul fantomatico padrone della casa, il "potentissimo lord Hans Gottwold". Thuban trova un simbolo di Shardir, l'Oscura. Affascinato lo prende con sé. Un brivido gli scorre lungo la schiena... ricordi di odi passati, persone perdute, anime smarrite. Curiosando i nostri aprono un portale, la via d'uscita insomma. Vegliandolo a turno, passano le ore del riposo, e il gruppo è pronto per partire nuovamente. Prima però Thuban chiama da parte il redivivo Geremia, il cui bianco pallore si accentua ora dopo ora. E' effettivamente un morto che cammina, seppur ancora dotato di una propria intelligenza, e, all'apparenza, di una autonoma capacità di giudizio e d'azione. Thuban lo interroga su Earlik Kan, su quello che gli è stato detto. Vuole sapere come comportarsi, se la cosa dovesse accadere di nuovo, a qualcun altro. Il violaceo riflesso di Anemas si diffonde nella penombra... mentre l'Ombra Silente punta lo stocco contro il chierico, sicuro così di assicurarsi "più veritiere risposte", una scossa, un cattivo presagio, forse... Geremia risponde, Earlik Kan assicura una seconda possibilità per finire la gloriosa impresa, ma uscito da lì sarà da lui reclamato per combattere nel suo esercito immortale. A meno che... ma poi Geremia cambia argomento, e aggiunge una richiesta "Se dovessimo trionfare e uscire di qui, ti prego, tagliami la testa, così da non offendere più il mio dio" già... Naekross, dio del tempo e della fine, che aborrisce ogni forma di innaturale prolungamento della vita, ogni strappo alle regole immutabili che scandiscono lo scorrere delle ere e delle esistenze. Come può essere ancora Lui a garantire le energie magiche in questo suo servitore fedele sì, ma ormai immondo nella sostanza? E questi dubbi sono in parte espressi dallo stesso Geremia. Bando alle ciance, è ora di andare.
Lo scenario che si presenta adesso è quello di una città, ancora una delle Sette Città d'Oro dell'Hazen, incendiata, depredata, abbandonata. Pare di essere davvero tornati indietro nel tempo, poco dopo la razzia, quando gli abitanti erano già fuggiti, e i pochi rimasti uccisi. E' quasi notte, ma le fiamme, la cui luce si rifrange nelle dense macchie di fumo, illuminano la città a giorno. Un attimo, e Thuban si accorge che qualcuno li sta seguendo. Meladra, l'imp di Sydex, vola in ricognizione. Invisibile prova a parlare con l'individuo, un uomo. L'idea di Sydex è di parlare, non attaccare, almeno per ora. L'uomo ignora la voce, torna sui suoi passi. Meladra lo segue, e poi il collegamento telepatico con Sydex si interrompe. "Dannazione" Sydex corre verso l'ultimo punto descrittogli da Meladra, gli altri dietro di lui. Viene cercata ovunque, ma non c'è traccia di lei. Più avanti la strada principale continua. Con il cuore in gola per il destino di Meladra, Sydex continua a cercarla. Poi ecco che torna il legame. E' legata, impossibilitata a muoversi, al centro di una specie di corte, o piazza, fra alcuni edifici crollati e altri apparentemente ancora abbastanza integri. C'è del fumo. I nostri vanno avanti lungo la strada, e questa si prolunga appunto in una piazza. Ecco Meladra, legata. E' un attimo. Sydex irresponsabilmente si lancia su di lei, incurante della manifesta trappola. E una nube di frecce, magicamente sospese in aria sopra di loro, si avventa sui due, trafiggendoli. Meladra sviene, Sydex è ferito ma riesce a raggiungerla. Nel frattempo dai palazzi frecce avvelenate colpiscono il resto del gruppo. Cecchini, ottimi cecchini. Un muro cade, un'orda di ogre armati di tutto punto si avventa su Sydex, su Zahira, e su tutti gli altri. Arfuin sdoppia la propria immagine, Kalthen cerca di lanciare un incantesimo ma questo gli viene annullato nel momento che l'energia magica si sta liberando dalle proprie vene: una contromagia, dunque... Se l'impiego dell'incantesimo della telecinesi per far volare le frecce avesse lasciato qualche dubbio ora è certa la presenza di un incantatore, invisibile, ma capace di scrutare l'invisibile, e che sta coordinando tutto... Thuban si discosta dagli altri, e, invisibile, cerca l'accesso di uno dei palazzi da cui gli arcieri tirano le malefiche frecce. Ecco che l'azione si fa caotica. Zahira si avventa contro gli ogre, mentre Acrosen si allontana da parte. Un ogre è maledetto da Sydex, un altro, accecato, gli cade però addosso, schiacciandolo. Iacob è ferito profondamente e perde conoscenza. Gerbo segue, con Andrej, Thuban, non appena gli ogre sono in parte decimati dalle catene di Zahira. Kalthen convinto che il mago stia fermo a studiarlo per impedirgli di lanciare le proprie magie, sceglie di lanciare un muro di ghiaccio a forma di semisfera, ma, a sua disdetta, ci riesce, e rimane dentro il muro che non può da solo eliminare. Fortunatamente Arfuin viene a dargli man forte, ché con una esplosione di energia calda, una deflagrazione infuocata riesce a farlo uscire dalla prigione che lui stesso si era creato. Altri ogre cadono nelle fiamme del mago Arfuin. Geremia, ancora in crisi per la sua condizione di non vivente, cerca di aiutare Iacob, ma la magia di cura gli si trasforma, contro la sua volontà in una magia di danneggiamento, che risucchia la vita... adesso Iacob è in fin di vita, e solo facendogli bere una pozione guaritrice, si riesce a stabilizzarlo. Geremia è sconvolto, e altresì sconvolto è il cantore Acrosen, unico testimone di questo "piccolo inceppo" del chierico. E mentre grazie a Thuban, Andrej e Gerbo vengono eliminati due cecchini, un'esplosione di ghiaccio e freddo raggiunge il tetto di un palazzo, richiamata da Kalthen, il soffitto cede, e con sè il resto dell'edificio già provato dall'assedio, e nella sua rovina porta con sé anche le vite degli assassini arcieri. Arfuin replica la mossa contro un altro palazzo. Ormai, morti gli ogre resta un solo gruppo di cecchini. Ma rimane soprattutto l'astuto incantatore, ancora invisibile manovratore. Zahira è dominata, e si scaglia contro tutti gli altri, senza nessuna esitazione. Gerbo cade in coma, Iacob è nuovamente ferito. Thuban, vista la situazione, la freccia senza esitazione, sperando almeno di intontirla. Sydex e gli altri la colpiscono. Ma lei non cade perché grazie al magico legame che la unisce al fratello Acrosen (che vigliaccamente si è nascosto dietro un palazzo) riesce a assorbire da questo abbastanza energia vitale per rimanere salda sui suoi grandi piedi... Sydex e Arfuin, insieme a Kalthen intanto puntano al pezzo grosso. Lo localizzano, lo inseguono, lui usa magie che gli permettono di sparire e ricomparire in zone distinte della piazza... quando ormai la situazione è disperata il malvagio lancia una delle sue magie più potenti, e nell'area dissestata, compaiono miriadi di raggi prismatici, i colori dell'arcobaleno sono però forieri di sventure e malefici. Thuban è investito da un raggio verde venefico, un istante, la speranza si interrompe bruscamente, cade morto nel clangore della battaglia, ancora senza nemmeno una ferita, ma improvvisamente pallido e senz'anima. I violacei riflessi di Anemas si intensificano. Nel contempo, mentre gli altri ignorano la dipartita di Thuban, il mago si manifesta, è il vecchio della casa, quello di cui parlava Erika... Kalthen lo investe con la sua palla di neve e ghiaccio... tutti sono su di lui... e anche la vita del vecchio si spegne.
In un altro luogo Thuban è davanti ad Earlik Kan. E' il terzo del gruppo che parla nuovamente con il sire dell'esercito immortale. Prima Geremia, prima Sydex (sì, anche lui aveva parlato con Earlik Kan durante il precedente scontro, come da lui stesso rivelato precedentemente). La proposta è la stessa fatta a Geremia. Thuban tentenna, non vuole essere servo di nessuno, né tanto meno firmare "contratti" per l'eternità. Ci sarà pure un modo per uscire da questa situazione, in questo "mondo parallelo" della casa delle bambole... anche le parole di Geremia lasciavano intendere che qualcosa era ancora possibile... alla fine lo scellerato accetta.
Nella città avvolta dal fumo degli ultimi fuochi, nella città divelta, nella piazza in cui il sangue e il sudore si sono mescolati per dimostrare la forza e l'istinto di sopravvivenza, qualcuno si rialza dal sonno della morte. Ma il suo cuore non batte più. Anemas riluce violacea e maligna, al suo fianco. Una malvagia energia ne pervade adesso il portatore. E il suo respiro è assente. Thuban è tornato. Ma ha la morte con sé. Dentro di sé.

mercoledì 5 novembre 2008

Novembre

Ultimamente questa canzone passa sempre in radio quando sono in farmacia, a fare il tirocinio (fra l'altro tra poco l'avrò terminato, e presto vi posterò le ultime perle!)... certo se la radio è Radio Subasio, che mi dovevo aspettare...
In ogni caso la canzone è carina, lei ha una voce assurda ma che mi piace molto.
Ecco il testo.

Giusy Ferreri - Novembre

Ho difeso le mie scelte,
io ho creduto nelle attese,
io ho saputo dire spesso di no,
con te non ci riuscivo.

Ho indossato le catene,
io ho i segni delle pene,
lo so che non volendo ritornerò.
Quel pugno nello stomaco

a Novembre,
la città si spense in un istante,
tu dicevi passa ed io restavo inerme,
il tuo ego è stato sempre più forte
di ogni mia convinzione.

Ora a Novembre
la città si accende in un istante,
il mio corpo non si veste più di voglie,
tu non sembri neanche più così forte
come ti credevo un anno fa.
Novembre…

Ho dato fiducia al buio ma ora sto
in piena luce e in bilico
tra strane idee, mi contendono
la voglia di rinascere.

A Novembre
la città si spense in un istante,
tu dicevi passa ed io restavo inerme,
il tuo ego è stato sempre più forte
di ogni mia convinzione.

Ora a Novembre
la città si accende in un istante,
il mio corpo non si veste più di voglie,
tu non sembri neanche più così forte
come ti credevo un anno fa.
Novembre…

E tu parlavi senza dire niente,
cercavi invano di addolcire
col retroagusto amaro di una preannunciata fine.

Novembre,
la città si spense in un istante,
tu dicevi passa ed io restavo inerme,
il tuo ego è stato sempre più forte
di ogni mia convinzione.

Ora a Novembre
la città si accende in un istante,
il mio corpo non si veste più di voglie,
tu non sembri neanche più così forte
come ti credevo un anno fa.
Novembre…

martedì 4 novembre 2008

Saint Lucca

Allora, settimana ricca di eventi...
mercoledì compleanno di Andrea, e finalmente ha ricevuto in dono il Myth Cloth di Libra, con Dohko, ovvero il "ringiovanito" venerabile Maestro dei Cinque Picchi. Eh eh eh... in effetti a me e a Andrea è ripresa in pieno la Saint Seiya Mania, con tanto di cosmo bollente... Burn your Cosmo!
Dette queste scemenz... ops, queste cosette, l'altro grande appuntamento è stato il Lucca Comics & Games. Giovedì con Elena, sabato con Andrea, Elena, Serena e Federico. Se giovedì il tempo è stato inclemente, e la pioggia, il vento e il solicchio si sono alternati sulle nostre spalle, sabato il sole ha amplificato notevolmente il numero di partecipanti alla manifestazione, con tanto di stand con entrate regolate, semafori pedonali per passare dalle mura, e un caos che non vi dico. Erano anni che non andavo il 1° di novembre, e sabato mi sono ricordato il perché.
Per il reparto acquisti ho dato fondo ai miei risparmi... tutta la perfect edition di Saint Seiya, che come illustrazioni non è niente di che, e che io già avevo nella vecchissima edizione della defunta Granata Press, ma la cui collezione fu il primo motivo che mi spinse a partecipare a Lucca Comics, anni fa, e da allora mi è sempre rimasto nel cuore come manga. Poi ho preso il Myth Cloth di Scilla, che fa bella mostra di sé insieme a quello di Siren, preso un mesetto fa (e che è anche la piacevole sorpresa che mi era arrivata e di cui anticipavo qualche post addietro)... la decisione di andare avanti con la collezione dei Marine è insita nel mio amore per il Grande Blu, come ben conoscono tutti coloro che ho masterizzato a d&d... Quindi per un effetto nostalgico, ho preso Shaina di Ofiuco (aka Tisifone) e Myu di Papillon nella versione Die Cast (cioè con i modellini fatti come i vecchi giocattoli degli anni 90). Per il reparto d&d alla 25 edition svendevano i manuali 3.5, per svuotare i fondi di magazzino, sicché con Elena abbiamo fatto acquisti complementari, che hanno portato nella mia saccoccia la Guida del Dungeon Master e il Manuale dei Mostri III. Sabato ho ricevuto da Andrea il Die Cast di Marin dell'Aquila (aka Castalia), mentre lui si è preso, gongolando come un bambino, il Myth Cloth di Camus dell'Acquario, e io l'ennesima immagine di draghi di Ciruelo, autografata. Poi ho pure beccato Maurizio, che si recava a vedere tutti i disegnatori che la mostra ovviamente ospitava. La sera, di ritorno, con Elena e Serena si sono visti i primi due episodi di Death Note... scoprendo con sommo dispiacere che il nostro lettore dvd è andato... ha bruciato il proprio cosmo fino ai limiti estremi della sua costellazione, e del suo lettore ottico... eh eh eh...
Nella foto Siren di Sorrento, poi posterò qualche foto fatta a Lucca!