venerdì 10 aprile 2009

Divisi

Sydex si risveglia in una stanza sotterranea, al buio più completo. Intorno a lui avverte Meladra, la sua imp, e il piccolo Gerbo, ferito. Degli altri nessuna traccia. La stanza, che è illuminata dalla flebile luce magica lanciata sul proprio Jovar, Sventura, è separata dal corridoio da un muro di forza. Passano i minuti. Non arriva nessun altro, e la magia del muro si estingue. Il passaggio adesso è libero. Ma Sydex non si fida ancora, "Possibile che ci abbiano tutti lasciati armati, e che nessuno venga a occuparsi di noi" ma così pare e, curato l'halfling, il gruppo si avventura nel corridoio. Meladra non ha bisogno della luce di Sydex, ma Gerbo sì, per potersi muovere nel sottosuolo, di corridoio in corridoio, scendendo sempre più. Non ci sono strade che risalgono, tutto è deserto, coperto di muffa e d'umidità. Varie trappole si parano davanti lungo la strada, ma anche i loro ingranaggi sono antichi, seppur sempre letali. Corridoi sempre uguali a sè stessi. L'unico elemento notevole è un bassorilievo consunto, rappresentante un'aquila ad ali spiegate portante fra le zampe uno scettro d'oro. E' lo stemma dei Willemstein, il che certifica che i sotterranei in cui sono stati abbandonati sono quelli del castello di Von Josefun. Ma Gerbo si ricorda anche di aver sentito di un tale Totemkopf, detto Testa di Teschio, un mercenario arcano, potente incantatore, che, secondo le sue fonti, sarebbe stato avvistato in quella stessa regione. Costui preferisce lavorare in solitaria, con alleati solo bestie magiche domate e ammaestrate, e dall'indole tale da impedirgli di spargere sangue inutilmente. "Non che sia buono, per carità," afferma Gerbo "ma preferisce occuparsi esclusivamente di chi gli è stato pagato di fare, lasciando in condizioni di non nuocere tutti gli altri, che, se poi volessero una rivincita, sarebbero i benvenuti". Camminando, i nostri arrivarono al limitare di un'ampia sala, una cavità sotterranea scavata imitandone una naturale. Meladra e Gerbo avvertono dei rumori, sassi che rotolano. Forse è bene restare allertati. Sydex però si lancia con la luminosa Sventura avanti, fin dentro la sala. E in un attimo dall'alto una denutrita chimera si lancia sul guerriero, ferendolo con una rapida zampata. Ha tre teste di drago, questa strana chimera, una testa di drago nero, una di drago bianco e una blu. Meladra, per aiutare Sydex la attacca, per distrarla, mentre Sydex la maledice con la propria jella, lancia un malefico incantesimo per aumentare le proprie capacità e, infine, ricopre l'area della chimera di una fine magica polvere sbrilluccicante, in grado di accecare la creatura, che però resiste. Dalla sua testa bianca parte un letale soffio di fredde energie, che Sydex riesce però a evitare. Anche Gerbo si getta nella mischia, dando un aiuto a Meladra che, agile, attacca e si ritira per evitare gli artigli del mostro. Sydex riprova nuovamente con la polvere luccicante, riuscendo questa volta ad accecare la chimera che, impazzita, riesce comunque a colpire il piccolo halfling. Meladra rientra all'attacco, ma è Sydex con un'ultima carica ad avere la meglio sulla creatura draconica, che, colpita mortalmente da Sventura, si accascia a terra senza più muoversi. Il tempo della vittoria però è breve. Meladra sente dei fruscii, nuovamente, provenire dalla parte opposta della sala. I nostri vanno cautamente in ritirata, tornando indietro nei corridoi per curarsi le ferite. "Chiunque sia, aspetterà..."

Fuori, ripresisi dallo shock del rapimento di Cucciolo, Thuban, Zahira, Andrej e gli altri si avventurano verso il castello dei Willemstein, passando dal boschetto che circonda l'antica magione. Il mago che si era spacciato per Arfuin era volato verso il castello prima di rendersi nascosto alla vista naturale...per cui quella è l'unica direzione da poter prendere. Lo smacco della sconfitta e la paura per Cucciolo e gli altri loro compagni muovono i cuori dei nostri. Non c'è tempo da perdere. Nel bosco, Thuban nota quelle che paiono essere le rovine di una vecchia struttura in muratura. Ci sono colonne che affiorano dal sottobosco, e fra la neve fresca un medaglione di pietra corrosa della casata dei Willemstein, e i resti di un pavimento in pietra. Spostando alcune rocce Thuban scopre anche un'apertura che scende nel sottosuolo. "Possiamo provare a passare di qua, mal che vada non si aspetteranno che entriamo da sotto" "Nei sei sicuro?" gli chiede la guerriera. "Beh di certo saremo meno scoperti che presentandoci dalla porta di entrata" e annuendo tutti decidono di discendere. Le scale continuano per una trentina di metri, poi una serie di lunghi corridoi si muovono nella direzione del castello, scendendo sempre più in profondità. Thuban va avanti, cercando trappole o nicchie nascoste. Dietro Zahira con una torcia illuminata dalla magia e gli altri. In una nicchia Thuban rinviene un pugnale d'oro. "Forse era la via di fuga nel caso di un assalto al castello, e noi la stiamo percorrendo all'incontrario" sussurra ai compagni. Dopo un tempo interminabile arrivano a una grande cavità, buia e non illuminata. Thuban, che grazie al suo allenamento nella Gilda è in grado di poter distinguere le figure anche nel buio più assoluto nota un serpente scheletrico dietro alcune stalattiti in un angolo della sala. Zahira lo sente muoversi, ma è un attimo, e la magia mentale della creatura non morta le impone di attaccare i propri compagni, iniziando da Andrej che le è più vicino. Thuban esorta la naga d'ossa, che di questo si tratta, a uscire allo scoperto, ma le catene di Zahira, non più amiche, lo spingono a correre il più lontano possibile lungo i corridoi, insieme a Andrej. Dietro la naga e Zahira invasata. Ogni preucazione è al momento inutile...

Meladra dopo aver curato Sydex, torna in esplorazione. Una figura incappucciate attende nella sala dove la chimera li ha attaccati. Sydex esorta Totemkopf a rivelarsi. Ma quest'ultimo non c'è, perché davanti a loro, uscendo dalla penombra appare Arfuin. "Sono stato rapito dai ragni, mentre ragionavamo sul modo per scappare con Cucciolo" esordisce il giovane mago dai neri capelli "mi hanno poi lasciato qua dietro, lasciandomi pure il libro degli incantesimi...non si sono preoccupati di disarmarmi quindi, e la cosa mi torna molto strana. Non so cosa sia successo agli altri". Ed ecco che una serie di rumorosi sferragliamenti spezza il silenzio del sottosuolo. Provengono da un altro corridoio che affaccia sulla grotta della chimera. Tutti e quattro, riuniti, decidono di andare incontro al pericolo, armati e pronti all'azione.

Andrej e Thuban stanno correndo, scappando alle catene di Zahira, la quale pare non stancarsi mai...

"Eccoli arrivano... vengono incontro a noi" Meladra è sorpresa "ma...sono gli altri... direi che Zahira sia stata dominata per l'ennesima volta e il responsabile parrebbe..." ma non ha tempo di finire, perché Sydex carica la naga saltando energicamente Zahira, la quale però si gira e inizia a picchiare il suo compagno, ferendolo gravemente. Adesso la naga lo colpisce con il proprio pungiglione, e Sydex sviene per le troppe ferite riportate. Andrej si volta e la colpisce con il proprio spadone. Arfuin lancia una protezione dal male a Zahira, che, ripresasi, colpisce la naga. Il non morto lancia sulla guerriera la sua magia più potente, in grado di ridurre in polvere l'avversario, e Zahira fortunatamente resiste. La naga è ferita, adesso, ma è solo l'intervento finale della balestra di Gerbo ad avere la meglio sull'immonda creatura, dandole il colpo finale...
E adesso?

4 commenti:

Aranor ha detto...

Maledetto Gerbo ladro di palcoscenici! Prima la chimera, poi la naga... Il più fascinoso resta sempre Sydex però!

Matteo ha detto...

Ma se la chimera l'ha fatta fuori Sydex? Che c'entra Gerbo?

Aranor ha detto...

C'entra che l'ha attaccata anche lui. Non ho fatto tutto io, alla Beowulf! :) ma pazienza va bene così. E' giusto che si divertano tutti. Facevo per scherzare.

Matteo ha detto...

Vero...ma se è per questo Beowulf non contava nemmeno sull'aiuto dell'avvenente Meladra (che, diciamocelo, la sua forma originale è quella della topona, altroché!) ;)