lunedì 6 aprile 2009

Abruzzo, 6 aprile 2009

Penso alla vita, alla società, al mondo.
Uno pensa di conoscere tutto, o quasi. Perché è quel quasi che ti frega. Uno vive morigerato, e poi scopre di avere un male incurabile. Uno vive nel rispetto del prossimo, e viene accoltellato. Uno si fa letteralmente i cazzi suoi, e viene investito. O la macchina si rompe da sé, o il colpo di sonno di qualcun altro, o l'imprevisto, all'improvviso. E inizia la lunga diatriba delle responsabilità. Perché se ti è venuto un tumore al polmone, vedrai è colpa della multinazionale del tabacco e di quelli che ti fumano intorno. Perché se vieni accoltellato è colpa dell'indulto che ha rimesso in libertà i delinquenti. Perché se vieni investito è colpa dei disgraziati che si mettono alla guida ubriachi, o strafatti, o tutte e due. Se la macchina si rompe, forse è colpa tua, o del meccanico dell'ultima revisione, o della Fiat che la macchina l'ha prodotta. Se un altro ha un colpo di sonno, beh, è palesemente colpa sua. Finora sono stato ironico, e me ne dispiace. Perché spesso la colpa in frangenti drammatici è difficile da attribuire. "La colpa morì fanciulla" dicevano i vecchi saggi. Dare la colpa serve per razionalizzare gli eventi, dare un senso, seppur tragico, agli eventi stessi. Incolpare è rassicurante. Significa che la giustizia su questa terra esiste davvero, o almeno, serve per crederlo.
Ma davanti alla Natura ogni senso di razionalizzazione sparisce. Perché la Natura, che sia Caos, che sia Caso, che sia Elemento, è irrazionale per definizione. Ha un suo senso, che è troppo assurdo per noi piccoli uomini, noi che troppo sovente ci arroghiamo il diritto di dare un senso alla vita, al mondo, alla Natura. L'illusione si svela, e Lei ci ricorda chi siamo veramente, ospiti di passaggio su un amalgama instabile di variabili e elementi, e allora provare anche solo a darLe la colpa non è più rassicurante. E' inutile. Perché non c'è giustizia umana nelle catastrofi della Natura. C'è solo rassegnazione, dolore e nulla più.

2 commenti:

Aranor ha detto...

E c'è solidarietà.

Matteo ha detto...

C'è tanta buona volontà nei sopravvissuti che devono trovare la forza di sopravvivere veramente agli eventi. E c'è la solidarietà. Ma ci sono anche gli atti di sciacallaggio, già denunciati e alla cui prevenzione sono state poste unità operative di controllo. Mah... che tristezza.
Comunque il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi chiede coperte, vestiti, pannolini, latte in polvere, casse d'acqua e tutti i beni di prima necessità.. Verranno raccolti da "Fare ambiente", Roma, in Via Nazionale, 243, tel. 06 48029924