
Dopo una mezza giornata di viaggio da Bearburg, a un giorno ancora dal villaggio di Hrady, i nostri si accampano, decidendo così di passare la notte.
I sogni del giovane guerriero Andrej sono però interrotti bruscamente da un incubo alquanto particolare: in una grotta alcune persone, con bastoni appuntiti, lunghi capelli bianchi, e una pelle tinta di bianco stanno sfregiando a gruppi di due una donna incatenata a una ruota da tortura, ricoperta di simboli sacrileghi, neri cerchi con piccoli artigli che ne fuoriescono, in numero di otto. La poveretta è quasi irriconoscibile, ma nei suoi tratti, Andrej ravvede quelli di Samantha, la chierica di Lyrian di Bearburg. Una nera figura, di spalle, vestita di una nera tunica sta dirigendo la tortura. Guida i movimenti degli astanti, che sembrano automi. La sua voce è profonda, e quando si volta, Andrej si perde nei suoi occhi innaturali e completamente neri. "Dove sono andati..." chiede alla donna. La quale resiste, almeno all'inizio. Poi le vengono amputate le dita, e torture inimmaginabili si susseguono. Andrej è costretto ad assistere. Pare che nessuno si accorga di lui. Alla fine cede... "Něpoca"... e l'uomo in nero la uccide scapandola. Grida altissime. Andrej si sveglia.
Esce dalla tenda, la notte è fredda e gelida. Attorno al fuoco trova Iacob e Gerbo, intenti nel turno di guardia. Racconta loro dell'incubo. Ha paura per Samantha. Ma Iacob lo rassicura. "Dobbiamo portare Cucciolo a destinazione, se hai avuto un incubo di tal genere, vedrai, è frutto di tutti gli accidenti che abbiamo avuto negli ultimi due giorni" E, rincuorato, Andrej si rimette a dormire. Ma Iacob ha riconosciuto i simboli di Shardir, l'oscura e ombrosa dea della follia e del buio "Beh, speriamo davvero si tratti solo di un brutto sogno".
Al mattino, una bianca coltre di neve ha ricoperto tutto intorno all'accampamento. La piana è innevata, e, più avanti lungo la strada si scorge un boschetto di conifere. Discosto invece, su un piccolo colle, sorge fra alti alberi, un castello. "E' il Castello di Von Josefun Willemstein, un tipo strano" esordisce Acrosen. "Ah sì" aggiunge Gerbo "Quello che gioca d'azzardo e ha consumato tutti i suoi averi, indebitandosi" "Oh che si dedica a efferati riti di stregoneria" Thuban guarda gli altri di sottecchi, poi alza il volto "Fatto sta, non è ben visto dalla gente del posto, e non solo da quella, e vorrei evitare di saperne di più". Andrej racconta nuovamente del proprio incubo, al che Sydex consiglia tutti di non preoccuparsene, ma Thuban e Arfuin mostrano preoccupazione. "Che...?! Un sogno si può avverare?! Beh io allora sono fortunato" fa, sguainando il suo jovar, Sventura "Ho sognato di vincere a cavallo Earlik Kan! Sarà un giorno memorabile allora!"
Molte paia di occhi si rivolgono sconsolati al cielo. Meladra se la ride.
Fra il decidere se tornare a Bearburg, o proseguire per Hrady, sembra prevalere la seconda opzione. Sono tutti più o meno coesi, meno Thuban che pare l'unico non convinto del tutto degli eventi. "Speriamo sia davvero solo un brutto sogno". Dopo aver nutrito Cucciolo, Andrej lo prende in collo, cullandolo. Sydex si dedica ai propri allenamenti mattutini con Meladra. Thuban resta a parlare con Zahira e Iacob, vicino al fuoco. Anche Gerbo e Arfuin, e Acrosen sono lì accanto. Arfuin ha già studiato i suoi incantesimi, e Acrosen accordato le sue doti musicali.
Un attimo, un flash. Qualcosa prima non c'era e adesso c'è. Ed è qualcosa di mostruoso.
Ragni. Ragni giganteschi, grandi quanto i cavalli. Forse di più. Compaiono dal nulla.
Sono pelosi, bianchi e neri, otto zampe arcuate, simboli di Shardir tatuati sul dorso. Gettano lo scompiglio, ma paiono subito ben organizzati. Mentre i nostri sono divisi, lenti e sorpresi.
Alcuni sputano ragnatele paralizzanti. Arfuin ne resta invischiato. Anche Iacob. Un altro cerca di intrappolare con gli arti anteriori Thuban che riesce però a sfuggire alla presa. Non altrettanto fortunato è Andrej che resta bloccato da uno di questi ragni intelligenti e magici, mentre un altro gli strappa letteralmente Cucciolo di mano, avvolgendolo in una ragnatela. Scappa via, ma Meladra lo insegue d'istinto, pronta a reagire. Ma un altro ragno è in attesa e compare dal niente in mezzo al percorso dell'imp, bloccandola e prendendola in lotta. Come il suo famiglio, anche Sydex resta intrappolato da un ragno, che lo tiene immobile con le proprie pelose gambe. Anche Gerbo va incontro al medesimo destino. Zahira, invece, riesce a liberarsi dalle ragnatele e si avventa su uno di questi mostruosi aracnidi, colpendolo in più punti vitali. In tutto saranno sei o sette o forse più. Ben presto si palesa che il nulla non è il luogo da cui provengono, bensì il Mondo degli Spiriti. Sono ragni-fase, astuti cacciatori in grado di spostarsi dal Mondo degli Spiriti al Mondo di Therazan repentinamente per colpire con efficacia, uccidere, e riportare la preda nel loro mondo, nelle loro tane. Quindi potrebbero essercene anche altri, in agguato, fra gli Spiriti. Eppure questi ragni-fase sono strani, se non lo fossero già abbastanza per i simboli della dea Shardir, in quanto collaborano in gruppo molto efficacemente, e al momento, non colpiscono per ferire i nostri, ma solo per prendere Cucciolo. E infatti il ragno con Cucciolo si sposta nel Mondo degli Spiriti, se non che Cucciolo non viene spostato, ma resta nel Mondo di Therazan. I ragni ne sono sorpresi. Non era stato previsto da chi li sta coordinando (che sicuramente qualcuno dietro c'è, è palese). Thuban, con un doppio salto, si allontana dal ragno che era su di lui, diventa invisibile grazie agli insegnamenti della Gilda dei Coltelli Invisibili e, così protetto, corre verso il piccolo. Riesce a prenderlo, proprio mentre due ragni-fase si avvicinano e vedono scomparire Cucciolo. Liberatolo dalle ragnatele, Thuban si accorge che Cucciolo sta ancora abbastanza bene. Iacob nel contempo brucia il più delle ragnatele gettate sull'accampamento, liberando anche Arfuin. Il potere di Femlan calza a pennello. Andrej riesce a liberarsi e attacca con estrema decisione un ragno-fase, colpendolo in profondità. I ragni-fase che stanno cercando Cucciolo si accorgono però di qualcosa che non è naturale. Fortunatamente per Thuban, anche il ladro se ne accorge nello stesso momento. L'invisibilità magica è un'ottima soluzione, ma su un manto immacolato di neve, le orme continuano a essere fin troppo palesi, e visibili... Inizia quindi un'estenuante caccia all'invisibile da parte dei ragni-fase, mentre Thuban prova dapprima a restare immobile, poi a ripercorrere grosso modo le proprie impronte, poi a distrarli cancellando magicamente le impronte, con un trucchetto da prestigiatore. Ma non è sufficiente, e alla fine, corre verso Zahira, vera e propria ancora di salvezza. La guerriera possente ha intanto avuto la meglio su uno dei ragni-fase, ma il loro numero è ancora impreciso, come le loro posizioni. Restare allertati su un nemico che colpisce dal niente è veramente difficile...
Ed ecco che il ragno che aveva catturato Gerbo, si avvia verso il castello dei Willemstein scomparendo ben presto sul Mondo degli Spiriti, portando con sé l'halfling. Lo stesso fanno i ragni con Sydex e Meladra, che, impotenti, non sono riusciti a liberarsi dalla stretta degli aracnidi degli Spiriti. Il piano deve essere cambiato... il gruppo viene diviso dai nemici.
I catturati si risveglieranno in un sotterraneo umido e delimitato da un muro di forza, lanciato poco prima della "deposizione" dei prigionieri stessi.
Gli altri cercheranno di resistere, finché non ripareranno nel bosco, dove trafelati, cercheranno di porre un rimedio all'inevitabile. Thuban porterà Cucciolo con sé, deciso a sacrificarsi pur di proteggere la speranza di redenzione che gli Dei gli hanno concesso.
"Non possiamo proteggere Cucciolo e allo stesso tempo recuperare i nostri amici" Thuban sta volando, grazie all'intervento di Arfuin, e si trova sull'alto degli alberi, con Cucciolo. "Arfuin devi partire il prima possibile con Cucciolo, sei l'unico che con magie come il Volare, o l'Invisibile, può avere qualche occasione in più... noi rimarremo qui a deviare l'attenzione, perché i ragni stanno per tornare" e su questo tutti concordano.
E infatti i ragni riappaiono subito. Arfuin e Andrej vengono bloccati e portati sul Mondo degli Spiriti. Thuban resta sulla cima di un albero, e da quello salta su un altro e su un altro ancora, sfuggendo gli attacchi dei ragni. Il Volare ha già concluso il suo effetto... Andrej si libera ricomparendo su Therazan ma, con Zahira, che ha nel frattempo ucciso uno degli aracnidi, rimane invischiato nelle ragnatele paralizzanti. Zahira riesce a strapparle e con il guerriero si pone a difesa dell'albero dove Thuban è riparato con Cucciolo. In alto anche Arfuin riappare, liberatosi, a quanto pare, dalla stretta del ragno. Sta volando. Si avvicina a Thuban "Dai, passami Cucciolo" fa "Ci penso io a lui, come pattuito" e Thuban glielo porge. "Ora hai qualche magia distruttiva da lanciare ai ragni-fase?" chiede speranzoso Thuban a Arfuin "E perché?" risponde il mago con una voce non sua, più profonda "Mi sono stati così tanto utili" e si libra in direzione del castello, prima di scomparire alla vista degli astanti, ancora esterefatti.
7 commenti:
Bellissimo! Attendo di vedere le mie epiche gesta contro la chimera con tre teste draconiche!!!
Attendi attendi che arriveranno... basta non dermordere!!! Eh eh eh!!!
Io l'ho sempre detto che assomigliava a suo cugino. :-P
Chi sarebbe suo cugino? Chi è poi il soggetto?
1. soggetto: Lord Arfuin Feanar;
2. cugino: personalmente non lo conosco, ma mi hanno detto che ha un'alabarda ed è una lama iettatrice come Sydex.
Ah... il buon vecchio Uriel Feanar...
Mica siamo nel castello di Cole Feanar, comunque.
Per Matteo: quando dici che Sydex impugna (il T9 mi dice "inquina") il suo jovar chiamato Sventura, vorrei tu potessi scrivere anche Jovar maiuscolo. Poiché è come dire che Mario suona il suo Stradivari chiamato Melodia. Infatti "Sventura" è il nome che Sydex ha dato al suo pressoché unico esemplare di scimitarra jadari, particolare per le dimensioni e le caratteristiche, che la distinguono dal tradizionale modello di scimitarra jadari. Essa è stata forgiata appunto dal grande Jovar, che tra l'altro è il padre adottivo del nostro Sydex Jovari, e porta inciso il nome del suo creatore. Se Sydex fosse stato ritenuto degno dal padre di portare tale lama, come da consuetudine jadari il fabbro avrebbe inciso il nome dell'unico destinatario per cui ha appositamente forgiato la lama dopo il proprio. Nel tal caso la spada si sarebbe chiamata "Jovar Sydex". Ma poiché questo non è successo, la lama porta inciso solo il nome del creatore, il quale non ha riconosciuto la sua opera per la persona cui era destinata. Sembra una sciocchezza, detta così, ma per Sydex si tratta di un'onta pesante. Secondo la tradizione, finché Jovar non inciderà il nome di Sydex sulla lama, quella spada non sarà mai né veramente del nostro eroe, né pienamente opera riconosciuta dal fabbro. Espandendo la prospettiva, è come se Jovar non volesse riconoscere Sydex come suo figlio o come persona degna della sua stima. E' per questo che Sydex ha preferito dare un'altro nome alla sua spada, "Sventura" appunto, come per considerarla un'altra lama, sua propria e del tutto, piuttosto che chiamarla con il suo vero nome che è incompiuto, "Jovar", il quale ribadisce lo stato di incompletezza tanto della lama quanto di Sydex stesso.
Scusa la lunghezza. Regolati poi tu per scrivere i resoconti. Soltanto ho voluto spiegare, perché ci sia più chiarezza e si capisca meglio. Sia per il master, sia per te che scrivi, sia per chi viene a leggere. Perdono per aver abusato dello spazio.
Posta un commento